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Casini: “Gravina? Sconcertati dalla sua risposta, proposta Serie A è stata pacata”

Casini: “Gravina? Sconcertati dalla sua risposta, proposta Serie A è stata pacata” - immagine 1
Il presidente della Lega Serie A ha risposto lla replica del presidente della Figc Gabriele Gravina al modello Premier
Andrea Della Sala Redattore 

L'ipotesi che la Lega di Serie A si stacchi dalla Federcalcio per adottare un modello "simile a quello della Premier League, non vuol dire uscire dal modello federale, ma disegnare i rapporti con quest'ultimo in modo più equilibrato rispetto ad oggi, in cui la A ha sostanzialmente potere nullo in seno al Consiglio federale. E su questo, fatto non comune, tutte le società sono state d'accordo". Lo ha chiarito Lorenzo Casini, presidente della Lega di A, ospite di 'Giù la maschera' (Radio Rai 1).

Alla replica del presidente della Figc Gabriele Gravina ("è solo uno strumento di distrazione di massa perché non ci sono nemmeno i presupposti") "siamo rimasti tutti sconcertati - ha proseguito Casini - La nostra proposta è stata pacata, di collaborazione e non di contrapposizione. La risposta sembra non dare considerazione alla componente più importante" del Consiglio federale. "La Serie A finanzia tutto il sistema, è impensabile che la governance federale non le riconosca il giusto ruolo, quanto meno per quello che ci riguarda".


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Il declino della A dai tempi dell'epoca d'oro, ha più le ragioni: dalle "infrastrutture" alle politiche adottate da altre Leghe: "Premier e LaLiga (Spagna, ndr) sulla parte internazionale si sono mosse in anticipo con modelli organizzativi moderni che hanno facilitato la vendita dei diritti all'estero. Ed hanno saturato il mercato".

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Il presidente Casini ha affrontato anche il tema dei diritti tv e l'ipotesi della A a 18 squadre. "Indubbiamente per la vendita dei diritti è un periodo molto complicato, non solo per l'Italia. La Premier, per la prima volta, per potersi assicurare un livello di entrate ha dovuto aumentare il numero di partite messe in vendita". Quanto alle riforme "sicuramente ce n'è bisogno. E' chiaro che i grandi club, giocando tanto, vorrebbero ridurre il numero delle partite che ha come presupposto diminuire il numero delle squadre". La posizione della Serie A è rimanere a 20, "semmai bisognerebbe ragionare su format diversi".

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