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Garlando (GdS): “Conte ha dato un gioco e migliorato i singoli. All’Inter mancano un Pirlo e un Vidal”

Del lavoro svolto fin qui da Conte al suo primo anno di Inter ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista

Andrea Della Sala

Del lavoro svolto fin qui da Conte al suo primo anno di Inter ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Luigi Garlando:

"Il suo apporto migliore: la crescita dei singoli. E’ il suo marchio di fabbrica, da Vidal a Pogba a Giaccherini. L’ultimo fiore all’occhiello: il lavoro fisico-tattico durante la sosta che ha riproposto un Eriksen pimpante e ben inserito nell’organismo. In precedenza aveva rigenerato Candreva, fatto crescere Bastoni, valorizzato De Vrij, rieducato Lukaku. Se l’Inter incasserà un centinaio di milioni per Lautaro è grazie alla maturazione avvenuta sotto Conte. Un re Mida del genere, per un club, vale oro. Ingeneroso dimenticare il lavoro di Spalletti. Antonio ha trovato un’Inter già capace di palleggiare e pressare alto. Anzi, prima lo faceva anche di più. Possesso: Inter 2018-19: 58,7%; Inter 2019-20: 52,3%. Palloni recuperati nella metà campo offensiva: Inter 2018-19: 423; Inter 2019-20: 355. Ma spesso si trattava di un possesso sterile. Conte ha migliorato l’organizzazione, ha reso le linee di gioco più sicure e aggressive. Come vedete nelle statistiche in pagina, ora l’Inter tira di più, segna di più e arriva di più in area. La squadra dominante del San Paolo, che ha concluso a raffica, con il 67,8% di possesso, è un buon certificato di avanzamento lavori".

"Un Pirlo e un Vidal sono ciò che più gli manca nel cuore dell’Inter. Un regista dalla personalità più solida del lunatico Brozovic e un interno-incursore, di fisico e gol, dall’indole guerriera trascinante. Il mercato dovrà soccorrerlo con tipi del genere. Non è un caso che nel finale di Napoli, i più pericolosi siano stati Eriksen e Sanchez, due che hanno già vinto. Lukaku è mancato spesso nelle gare più attese e calde, derby a parte. Conte ha ragione a ripetere che la Juve è ancora lontana. Però tutte le altre non hanno una rosa superiore all’Inter, eppure dei 7 incroci con le prime 5, Conte ne ha vinti solo 3, ha raccolto solo 8 punti sui 21. E’ stato eliminato da due coppe. Si poteva fare meglio di così. Con più personalità. Un mercato imperfetto (servivano almeno un altro attaccante di ruolo e due centrocampisti) ha frenato l’Inter nel suo momento migliore, in autunno, costringendo Conte ad assistere impotente alle implosioni di Barcellona e Dortmund, per mancanza di cambi all’altezza. Se quegli splendidi primi tempi non fossero appassiti nei secondi per sfinimento e se l’Inter fosse rimasta in Champions, oggi l’autostima della squadra sarebbe diversa e la Juve forse più vicina. Di sicuro il club non può permettersi di sbagliare il prossimo mercato che le parti dovranno studiare in assoluta empatia, evitando magari editti pubblici, punzecchiature continue e fuoco amico. Ma prima dovrà terminare al meglio la stagione. La crescita di questa Inter passerà anche attraverso i risultati che saprà ottenere nell’ultimo tratto di campionato e nell’Europa League. E anche il giudizio sulla prima Inter di Antonio Conte, che, al momento, è sospeso".

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