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Felipe Melo: “Chiellini? Aveva bisogno di usare il mio nome per vendere il libro. Ho fatto errori…”

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Intervistato da O Globo, l'ex centrocampista dell'Inter torna sul duro attacco di Giorgio Chiellini nei suoi confronti
Gianni Pampinella Redattore 

Nel suo libro 'Io, Giorgio', uscito nel 2020, Giorgio Chiellini attaccò duramente Felipe Melo. "È il peggio del peggio. Non sopporto gli irrispettosi, quelli che vogliono essere sempre il contrario degli altri. Con lui si rischiava sempre la rissa. Lo dissi anche ai dirigenti: è una mela marcia". A distanza di anni, il brasiliano risponde all'ex bianconero in una lunga intervista a O Globo. "Chiellini aveva bisogno di usare il mio nome per vendere il libro, giusto? Nel mio libro non c'è il nome di Chiellini. Per me è motivo di orgoglio e gratitudine, perché hai tanti giocatori, Del Piero, Buffon, Totti, quel ragazzo metterà in vendita Felipe Melo... Bello vero?".

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"Nel mio caso, è davvero fantastico. Sono sempre stato un tipo da gruppo, non ho mai avuto problemi nei gruppi in cui sono stato, ma sì, sono sempre stato un ragazzo molto duro. E il periodo alla Juventus è stato un periodo in cui ho commesso tanti errori, ho commesso tanti errori alla Juventus. Ho commesso degli errori in altri club, in tutti i club sbaglierò. Meno oggi, ma commetterò degli errori perché sono un essere umano. Ma molto meno di prima".


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"Alla Juventus, ad esempio, ho lasciato un po' sfuggire la mia professionalità. Ad esempio, arrivare presto per andare in palestra. Andavo direttamente all'allenamento. Reagire all'improvviso a situazioni in campo in cui non c'era motivo di reagire, cosa che ha portato ad alcune espulsioni. È un errore. Questi sono stati errori che ho commesso, ma non ho mai avuto problemi del genere con altri atleti. Certo, sono sempre stato un tipo molto duro, ho sempre preteso, insisto nel pretendere, mi sono fatto carico. Anch'io sono molto esigente. Ma questi sono gli errori. Al Fluminense ho commesso molti meno errori che al Palmeiras, al Palmeiras meno che al Galatasaray e così via. È normale nella vita".

(O Globo)

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