"Vera la corte a Ibra per portarlo a Monza? Verissima, come giocatore o qualsiasi altra cosa. Il suo amore per il Milan è stato più forte", ammette Galliani
In vista della sfida tra Monza e Milan, Adriano Galliani ha parlato a La Gazzetta dello Sport anche di Ibrahimovic.
La vostra storia comincia il 29 agosto 2010, scendeste insieme dall’aereo. Cosa è successo da allora?
"In realtà poteva succedere molto prima, nel 2006. Ariedo Braida stava trattando gli ultimi dettagli, il contratto era pronto. Intervenne Calciopoli: Milan prima retrocesso e poi riammesso in A con 30 punti di penalizzazione. Nonostante la penalità siamo qualificati in Champions, ma ormai era tardi. Per gli stessi motivi Ibra stava lasciando la Juventus e in quelle condizioni l’Inter ci sorpassò. Il mio primo grande rimpianto".
Bastò aspettare quattro anni…
"I grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Nel 2009 Zlatan va al Barcellona per 70 milioni e mai avrei potuto pensare che dopo un anno volesse andarsene. Il merito fu del mio grande amico Mino Raiola che sapeva già tutto: mi piazzai a casa di Ibra finché con lui, moglie e figli non salimmo sull’aereo di Silvio Berlusconi diretto a Milano".