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Gasperini: “Il gap con la testa della classifica? Si riduce con un miliardo di debiti o…”

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Il tecnico dell'Atalanta ha parlato in conferenza stampa del divario con l'Inter, dell'infortunio di Scalvini e anche della vittoria di EL
Eva A. Provenzano Caporedattore 

In conferenza stampa, dopo la gara contro la Fiorentina, Gian Piero Gasperini, ha parlato della sua Atalanta, della vittoria dell'EL e anche della classifica. «Scalvini? Primo infortunio della sua carriera, potrebbe essere la sua prima delusione in vista dell'Europeo. La vita è fatta anche di questi stop e ne esce più forti», ha detto del calciatore che rischia di saltare l'Europeo.

Quando gli hanno chiesto come si colma il divario dalla testa della classifica, il tecnico della squadra bergamasca ha detto: «10-15 punti rispetto all'Inter? L'Inter a quanto cacchio è? Generalmente chi vince lo scudetto è sopra i novanta. Come si riduce il divario? Un modo è fare un miliardo di debiti facendo contratti incredibili, non vendendo i giocatori migliori e comprando. Un altro modo è non vendendo i pezzi migliori e aggiungendo altri pezzi. La terza è guardando quello che sei con la stessa ambizione, con la lucidità di capire come funziona il mondo. Altrimenti sono solo parole, chiacchiere, che riempiono la bocca». 


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«Entusiasmo e tifo per l'EL, quando vinci diventi più antipatico soprattutto in Italia ma se vinci una competizione che mancava nel nostro Paese da tempo, nessuno ha vinto questo trofeo da quando si chiama Europa League e nessuno ha giocato in Supercoppa Europea, l'ultima è stata l'Inter quando ha vinto la Champions League. Per noi è un motivo di grandissimo orgoglio, poi lo abbiamo fatto dopo tanti anni, cambiando tante squadre, migliorarci e vendendo i pezzi migliori, inserendo altri giocatori. Non è un caso se facciamo più punti nel girone di ritorno, è stato quasi sempre così. Noi speriamo di poter dare continuità e sappiamo che se arrivano proposte indecenti diventa difficile rinunciare. Ma dobbiamo essere felici della nostra realtà e se dobbiamo trasmettere qualcosa dobbiamo trasmettere proprio questo. Continuiamo ad avere la nostra realtà con pregi e difetti cercando di migliorarci e questo è il bello di Bergamo. L'estero ci è servito molto. Bello a Liverpool quando è finita la partita abbiamo preso l'applauso di tutta la gente, in Italia non riusciamo. Oggi è stato brutto e penoso. Poi squalificano tifoserie intere, la battaglia sportiva è giusto che ci sia ma non ci può sempre essere l'insulto. Mi piacerebbe, anche se può essere utopia, che il calcio italiano copi questo, questa sportività, il calcio deve avere questo obiettivo qui», ha concluso.

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