Il giorno dopo il pareggio dell'Inter in casa del Genoa, il quotidiano analizza la prova della squadra di Inzaghi
Il giorno dopo il pareggio dell'Inter in casa del Genoa, dalle colonne de Il Giornale, Riccardo Signori analizza la prova della squadra di Inzaghi: "Quando c'è di mezzo un Radu all'Inter gira male. Tutti ricorderanno il portiere che la inchiodò al perdere uno scudetto. Stavolta Radu fa Dragusin di cognome e, peggio, è un giovane figlio della Juve. Nome stregato. Da qui eccola lasciare un pari di troppo al Genoa, attendere il fiato della Signora ed un match ancora per sentirsi campione d'inverno. Meriti avversari (già fermati Napoli e Signora) e colpe proprie sono andati di pari passo. Buono il dolce del primo gol di Arnautovic. Malaccio l'assetto difensivo".
"Meglio la fine del primo tempo: al minuto 52, ecco il Genoa finalmente più deciso, avventarsi in area con un corner dell'ultimo mago della Lanterna: Gudmundsson torna piede di fata e Dragusin si prende la rivincita usando la testa come un martello ad inchiodare Sommer e Carlo Augusto che lo guardava. Prima rete di testa incassata dall'Inter ed era dai tempi dei nonni che il Genoa non le faceva gol: addì 2018, autore Goran Pandev un ex dei tempi mourinhani. Di tutto e di più. O anche di meno, vista la scarsa lena nerazzurra anche nella ripresa. Sofferenza diffusa e non sono serviti gli ingressi di Dumfries e Frattesi. Sono mancati veri bomber, ma quelli erano in panchina: Gilardino e Inzaghi di un tempo che fu".