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L'Inter non fa sconti e, nonostante lo scudetto già conquistato matematicamente, batte anche il Torino. Questa l'analisi di Tuttosport: "Sul red carpet, com'è giusto che sia, salgono le stelle, salgono i campioni d'Italia, osannati dai settantamila in delirio di San Siro e poi dalla città in festa fino in piazza Duomo. Non ci salgono le comparse: nella fattispecie il Torino, che, dopo l'apprezzato pasillo de honor tributato all'ingresso in campo, ha spento le proprie ambizioni europee nel modo più triste. È vero che la squadra di Juric ha giocato l'intera ripresa in dieci per l'espulsione di Tameze, ma è altrettanto vero che nel primo tempo, di fronte a un'Inter dal ritmo compassato (eufemismo), non ha mai avuto la forza di affondare".
"Restare in dieci per una squadra che fa della feroce marcatura a uomo il proprio punto di forza diventa un limite pesante, insuperabile di fronte alla schiacciante superiorità dell'Inter. Inzaghi ci teneva parecchio a vincere anche questa partita. Lo ha dimostrato schierando tutti i titolari, con l'eccezione degli infortunati Acerbi e Dimarco, e chiedendo nell'intervallo un maggiore impegno, più consono alla squadra campione d'Italia. Così, nel primo quarto d'ora della ripresa si è scritto il destino della partita, indirizzata anche dall'espulsione di Tameze per un fallo al limite dell'area su Mkhitaryan lanciato a rete: Ferrieri Caputi, arbitro di una terna per la prima volta in Serie A tutta femminile, si è limitata all'ammonizione, ma Di Paolo dalla sala Var l'ha richiamata inducendola a estrarre il rosso. Forse aveva ragione lei, dicono gli esperti".