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Così, il pareggio finale ha permesso ai baschi di vincere il gruppo D per presentarsi al sorteggio del 18 dicembre in una posizione migliore rispetto a nerazzurri. Sulla carta, poiché il precedente di un anno fa potrebbe risultare beneaugurante: anche allora l’Inter si piazzò seconda, alle spalle del Bayern, negli ottavi incontrò il Porto e sappiamo com’è andata a finire lungo la strada che ha portato sino a Istanbul. Sappiamo anche come finì nel 2010, seconda nel girone alle spalle del Barcellona e poi...
Per i calcoli e le combinazioni ci sarà tempo sino a lunedì. Nel frattempo, l’Inter si gode il nuovo passo avanti in Europa, a conferma di quanto la finale di Istanbul abbia impresso una decisiva svolta psicologica alla squadra anche in campo internazionale, rendendola sempre più consapevole della propria forza. La Real Sociedad non giocava in Champions da dieci anni e la sta onorando nel modo migliore, come del resto i vice campioni d’Europa che, nelle ultime tredici sfide di Champions, ne hanno persa soltanto una, la finale del 10 giugno scorso a Istanbul contro il Manchester City e, in questa fase a gironi, hanno totalizzato 3 vittorie e 3 pareggi, a pari dei baschi che hanno segnato 7 gol, uno in meno rispetto ai nerazzurri, ma ne hanno subiti tre in meno. Inoltre, fra le otto squadre arrivate ai quarti dell’ultima Champions, la nerazzurra è l’unica a essere in testa nel proprio campionato.
Se si aggiunge che negli ultimi sette mesi, i giocatori di Inzaghi hanno vinto 19 partite su 23 in campionato, perdendo soltanto contro il Napoli in maggio, con il City e con il Sassuolo due mesi fa, si ha un’idea della forza di Inzaghi che in Serie A viaggia a velocità supersonica (12 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta, 37 gol fatti,7 subiti, media 2,53 punti a partita, 8 punti in più rispetto a un anno fa, quasi ai livelli del Super Napoli spallettiano che, dopo 15 giornate, vantava la media 2,73).
Pensando anche alla Lazio, contro la Real Sociedad la rotazione dei titolari ha visto Lautaro e Barella entrare nell’ultima mezz’ora, insieme con Arnautovic. Inzaghi ha fatto bene, inutile ora rammaricarsi perché non ha giocato subito al fianco di Thuram (6 gol e 6 assist) l’argentino campione del mondo, l’uomo che ha segnato 28 gol nell’anno solare né tantomeno stracciarsi le vesti temendo chissà quali sfracelli nell’urna di Nyon. Adusa tenere un’andatura siderale in questa prima fase della stagione, in Champions l’Inter ha rallentato il giusto, ma se continuerà a giocare così in Italia, si divertirà anche in Europa. E molto”, si legge.
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