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Lombardo (ex segretario Juve): “Dopo Marotta non c’era un’operazione che teneva, lui non…”

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Scritture private con i club amici, usati come "banche". E poi l'onnipotenza di Paratici dopo l'addio di Marotta alla Juventus nelle dichiarazioni dell'ex segretario dei bianconeri

Redazione1908

Emergono nuovi elementi nell'inchiesta Prisma, che ha travolto la Juventus. Elementi che confermano la prima ricostruzione di un sistema fatto di scambi di favori tra club amici e plusvalenze fittizie. Tutto questo senza addentrarsi ancora nello specifico della manovra stipendi (Dybala, tra l'altro, vorrebbe fare causa ai bianconeri nel caso non gli venisse corrisposta la mensilità mancante che gli era stata promessa con una scrittura privata).

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Scritture private, parla l'ex segretario della Juve

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Nell’audizione del 17 febbraio Maurizio Lombardo, ex segretario della Juventus ora alla Roma, ha parlato per quasi 6 ore. Scrive la Gazzetta dello Sporto oggi: "Con lui è stata approfondita la questione delle scritture private di riacquisto per alcuni giocatori, come Mandragora, Orsolini e Cerri: accordi segreti tra società non depositati in Lega. «Perché — ha spiegato l’ex segretario — altrimenti non si poteva registrare la plusvalenza». Documenti raccolti in una cartellina che Lombardo portava sempre con sé «anche a casa, perché poteva capitare che mi chiamassero a ogni ora e volessero capire che cosa c’era scritto (Paratici chiamava anche la notte)». C’erano le side letter del Cagliari, dell’Atalanta, del Bologna, del Sassuolo, dell’Udinese e della Samp".

Il disastro dopo l'addio di Marotta

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«Quando sono andato via ho consegnato tutto a Gabasio. Con Marotta le trattative erano più semplici, chi inizia a creare problemi è Cherubini che cerca di crearsi uno spazio. Quando loro dicevano: “viene uno a parametro zero ma diamo un milione a un agente io dicevo no e Marotta si rifiutava di firmare. Dopo di lui non c’era più un’operazione che teneva. Paratici ha cominciato a farne sempre più rischiose. Aveva smania di onnipotenza, voleva comprare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre. Il presidente Agnelli era molto coinvolto», ha dichiarato Lombardo.

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