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Repubblica – Serie A in campo tra 50 giorni. Se la Lombardia sarà ancora zona rossa, l’Inter…

Il riepilogo di Repubblica in merito agli aggiornamenti post decreto firmato da Conte

Matteo Pifferi

"Allenamenti da lunedì 4 maggio. Serie A al via l’ultimo fine settimana del mese. Partite in turno doppio, nel weekend e in settimana, per concludere tutte le competizioni a fine luglio o al massimo il 3 agosto: dipende dalle coppe. E avvio del prossimo campionato a settembre". Apre così l'articolo di Repubblica in merito alla novità di ieri, ossia del prolungamento delle misure restrittive, confermate da parte del Premier Conte, fino al 3 maggio. Il calcio, però, progetta la ripartenza in attesa del 21 aprile, giorno in cui Leghe e Federazioni si incontreranno in videoconferenza per discutere dei calendari. L'idea è di ricominciare il 31 maggio, ossia tra 50 giorni, a porte chiuse e per farlo è necessario che gli allenamenti - seppur inizialmente a gruppi di tre per limitare i contatti - inizino il 4 maggio salvo poi passare a tre settimane di allenamenti ad alta intensità per arrivare a fine mese potenzialmente pronti per giocare.

OGNUNO NEL PROPRIO STADIO - "L’obiettivo della Lega Serie A è che ogni squadra giochi in casa nel proprio stadio, a porte chiuse. Se la Lombardia sarà ancora zona rossa, le società interessate - quindi anche l'Inter, ndr - dovranno trovare un campo neutro. Proprio su queste difficoltà organizzative fanno leva i pochi club, in lotta per la salvezza, contrari alla ripresa: Torino, Sampdoria, Genoa, Udinese e soprattutto Brescia, con il presidente Cellino capofila del gruppetto", spiega Repubblica che poi svela anche un retroscena: il Premier Conte aveva valutato l'ipotesi di autorizzare la ripresa degli allenamenti già a fine aprile ma il comitato tecnico scientifico e i medici della Federazione di medicina sportiva italiana lo hanno stoppato anche perché 14 club su 20 sono al centro della pandemia e i centri di allenamento non permettono il pernottamento ai giocatori.

NO IDEA ROMA - In attesa di ulteriori novità, non è da scartare l'ipotesi di tenere in ritiro fisso le squadre nei centri di allenamento (compresi gli staff) fino al termine della stagione. Non è più praticabile, invece, l'idea di portare tutte le squadre a Roma e giocare nella Capitale.

(Repubblica)

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