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Lukaku arma letale: la missione rimonta parte dalla Samp. E c’è un “alleato” per l’Inter

Il belga, dopo la prestazione non positiva con il Napoli, cerca il riscatto

Matteo Pifferi

In casa Inter è ancora forte l'amarezza per il mancato approdo in finale di Coppa Italia e, tra i giocatori che hanno un po' deluso col Napoli, c'è anche Romelu Lukaku. Ora però è tempo di guardare al campionato e la sfida con la Sampdoria, in programma domenica sera a San Siro, aprirà il filotto di sfide in Serie A alla portata per i nerazzurri, che puntano ad un percorso netto per riaprire il discorso scudetto. "L’impatto di Lukaku sulla Serie A è stato ampiamente raccontato: i dubbi dei più oltranzisti oppositori del belga furono definitivamente fugati proprio in quelle quattro gare fra il 20 ottobre (Sassuolo) e il 2 novembre (Bologna). Segnò sei gol in quattro partite, una rete ogni ora, puntale come il rintocco di una campana. E si dimostrò arma letale per il nostro campionato, così come lo aveva immaginato Conte, già in estate, già forse qualche anno prima", spiega la Gazzetta dello Sport che ricorda anche il precedente di Genova con la Samp e quelli venuti dopo contro Sassuolo, Parma, Brescia e Bologna.

SENZA RIPOSO

Partendo da Genova, Romelu Lukaku, inizialmente in panchina, subentrò nel secondo tempo, nonostante un problema alla schiena, in condizioni di difficoltà per la squadra, visto che la Samp era in superiorità numerica e sotto di un solo gol. Con l'ingresso del belga, l'Inter ha ritrovato compattezza e unità con il boa là davanti, prima di congelare il match e chiudere i conti. Lukaku poi è stato devastante contro Brescia e Bologna, risultando efficace anche contro il Parma. Sono passati ormai sette mesi da quelle sfide ma il belga è pronto a ricaricarsi la squadra sulle spalle, per tentare di ridurre il gap da Juve e Lazio, che invece hanno un calendario più complicato. Lukaku, eccezion fatta per il primo tempo con la Samp e la trasferta di Barcellona, non ha più saltato una partita fino al Ludogoretsin Europa League. "Il turnover poteva essere il pane quotidiano per molti e riguardare saltuariamente tutti. Ma non lui: l’ex United non si è mai fermato per riposare, nemmeno quando si giocava ogni tre giorni, come accadrà ora. Le rotazioni on lo riguarderanno nemmeno in questa prima fase", commenta la Gazzetta dello Sport.

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