Nel classico editoriale della domenica, il giornalista Matteo Marani ha presentato così Inter-Atalanta, match che chiude la 26° giornata e che darà indicazioni importanti:
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Marani: “Inter compresa poco dalla critica: prima senza identità, poi Conte…”
Matteo Marani ha esplicitato il proprio punto di vista sull'Inter in attesa della sfida contro l'Atalanta
"Le squadre più in forma del campionato saranno domani avversarie. Inter-Atalanta è una gara che si presenta bella, aperta, combattuta. In questo momento del campionato, i bergamaschi appaiono gli unici in grado di creare problemi seri all’undici di Conte. Non ci sono riusciti né il Milan, né la Juve, e nulla hanno potuto le ultime sei avversarie messe sotto nell'ultimo mese dall'Inter. Ma domani è una sfida diversa. L’Atalanta è tornata l’Atalanta. Gioca, segna, inventa, con Gosens attaccante aggiunto e Muriel nella migliore stagione della carriera. Da due anni Bergamo è primatista nella seconda parte della stagione. Non può essere e non è un caso. [...] I punti di ritardo dai nerazzurri di Milano sono 10. Tanti, ma un’impresa a San Siro costringerebbe Conte - adesso candidato da tutti al titolo, visto che si vive sul risultato - a vivere lo sprint finale con più ansia".
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Inter e Conte
"L’Inter è stata compresa poco dalla critica. All’inizio, quando produceva un inutile, sterile possesso palla, i toni erano morbidi, comprensivi. Poi, all’uscita dalla Champions, sono scattati i processi. Ma è stato il momento decisivo della stagione. Primo perché è giunta lì la reazione fino a quel punto mancata, come ha spiegato l’allenatore. Secondo perché le Coppe che stanno portando via energia a Milan e Juve, hanno permesso all’Inter di allungare. Nessuna delle concorrenti ha saputo costruire come lei strisce di vittorie nel corso dell’anno: ne ha fatta uno da otto gare dopo il pari all’andata contro l’Atalanta e, trascorso l’ultimo 0-0 a Udine, è ora a 6 vittorie di fila. Squadra sbilanciata, con una difesa costretta a difendere a campo aperto senza averne le qualità, l’Inter è rimasta senza identità a lungo. Ancora oggi non si comprende il perché dell’ostinazione di Conte sul trequartista e sul possesso nella metà campo avversaria, intasando gli spazi. Dopo Reggio Emilia contro il Sassuolo, quando si è ricostituito il centrocampo a tre e la illusoria supremazia è stata lasciata agli avversari, la forza dell’Inter è esplosa. Anche qui la critica ha puntato su un Milan da tricolore, non scorgendo il ben più profondo mutamento nerazzurro. Difesa coperta e gol in transizione, soluzione che vale per la metà delle reti in Serie A, con la forza devastante di Lukaku e la classe di Lautaro Martinez messa al servizio della coppia. Non si risenta Conte se gli tirano fuori il concetto del gioco all’italiana e del contropiede".
Attacco ed equilibrio
"L’Inter ha il migliore attacco della Serie A. Perché perdere tempo nelle discussioni? Giocando così, con metri davanti, Lukaku è inarrestabile, Hakimi affonda negli spazi, persino Perisic ha trovato un rilancio personale. Barella è oggi l’emblema del ritrovato equilibrio nerazzurro, accompagnato dalla feroce determinazione dell’uomo in panchina. Due gol presi e 19 fatti nelle ultime otto partite di campionato dicono cosa sia la squadra di oggi. Ma l’Atalanta ha Muriel, ha Gosens, ha mille frecce da tirare e lo farà, prima di ributtarsi dentro la Champions. Domani è una partita difficile e complicata per l’Inter. Chiedere ai cugini del Milan per avere conferma".
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