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Olsen: “Eriksen? Non so se in giro c’è qualcuno più forte. Riporterà l’Inter in cima e Conte…”

L'ex tecnico della Danimarca ha commentato l'arrivo del centrocampista, suo ex giocatore, all'Inter

Andrea Della Sala

Grande entusiasmo in casa Inter per l'arrivo di Christian Eriksen. Delle qualità del centrocampista ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico della Danimarca Olsen:

«Era il 2009, in un match Under 17 tra Danimarca e Francia. Mi sono bastati 5 minuti per capire che aveva qualcosa di speciale: Christian fisicamente era piccolino ma davanti ai difensori francesi, tutti grossi, aveva fatto vedere la tecnica, ma anche la mentalità giusta, da vero leader. Dopo qualche mese lo convocai al Mondiale: gli mancava ancora qualcosa, ovviamente non era tra i titolari, ma fu importante averlo perché la Danimarca aveva capito di aver trovato la stella del futuro».

Una stella che poi non ha esitato a criticare...

«Ed è servito. Mi ricordo le critiche durante le qualificazioni all’Europeo 2016, dopo la sconfitta contro il Portogallo. Il suo gioco era diventato molto più solido, però Christian non era ancora arrivato al top. Mi ero chiesto come potevo farlo diventare un giocatore migliore. Lui accettò le mie parole, la stampa danese fu sorpresa, ma dovevo provare tutto per farlo diventare davvero grande. Christian ha da sempre la mentalità del top player, riesce ad analizzare bene tutto quello che fa in partita. Era arrivato il momento di fare qualcosa di più, di fare un passo ulteriore. Come quello già fatto quando aveva lasciato la Danimarca per andare a giocare all’Ajax».

Quali sono secondo lei i pregi di Eriksen?

«Innanzitutto è un team player. Quando giochi 70 partite all’anno non puoi far bene ogni volta, eppure lui corre sempre per la squadra. Per me è un moderno numero 10, fisicamente molto forte: d’altronde negli anni con il Tottenham è stato il giocatore con più presenze. Ma c’è di più: anche quando non è in buona giornata Christian è uno che sa dare una grande mano alla sua squadra».

Qualche anno fa aveva detto che Eriksen era pronto per il Real o il Barcellona. Ora, però, il suo presente e il suo futuro è da stella dell’Inter.

«Non mi stupisco. L’Inter dopo qualche anno di difficoltà sta tornando a livelli importanti. Hanno un fantastico coach come Conte, hanno piani ambiziosi e il fatto che abbiano deciso di puntare su Eriksen è la conferma. Christian può giocare nel 3-5-2 ma anche nel 4-3-3. Io credo che sia un giocatore fantastico e che un attaccante come Lukaku sia molto felice di avere Eriksen in squadra».

Lui e Romelu fanno una bella coppia...

«Lukaku è potente e veloce. Christian è veloce nei piedi ma anche nei pensieri. Segna con entrambi i piedi, è bravo nelle punizioni. È un giocatore votato all’attacco, l’uomo che sa dare l’assist al momento giusto. Kane si trovava bene con lui, ora toccherà a Lukaku».

Conte può farlo crescere?

«Sì, sono convintissimo che Antonio gli darà la possibilità di giocare nel modo migliore».

Da leader dell’Inter avrà molte responsabilità in più.

«E deve prendersele, questo è certo, perché non ha più 22 anni. Dopo 6 anni e mezzo in Premier è nel cuore della carriera, nel suo momento migliore. Non so se in giro c’è qualcuno più forte: non amo i paragoni, però il fatto che lo volessero tanti top club conta eccome. Adesso potrà portare l’Inter di nuovo in cima in Italia e in Europa».

Che consiglio gli può dare?

«Penso che Conte gli darà tutti i consigli giusti. Christian è intelligente e umile, non solo in campo. È un ragazzo normale, sono certo che l’Italia scoprirà un grande calciatore e un grande essere umano. Ricordo che a Italia 90 i migliori del Mondiale giocavano in Serie A, ora si può tornare a quei livelli. La Juve è tra i primi club del mondo, avere Ronaldo alza l’asticella e porta tanta gente allo stadio. Ora, però, è il momento di Eriksen».

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