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Orrico: “Scudetto? L’idea più sportiva sono i playoff. Le cose a tavolino non vanno bene”

Le parole dell'ex tecnico

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de La Nazione, Corrado Orrico, ex tecnico, ha parlato del momento legato all'emergenza Coronavirus in Italia, soffermandosi soprattutto sul mondo del calcio.

Mister, siamo all'anno zero del calcio italiano, forse mondiale, con tutti i campionati italiani sospesi. Cosa ne pensa?

«Il campionato A era entrato in una fase delicata, avvincente: non erano chiare le posizioni in testa alla classifica, la battaglia per la vittoria finale, con una Lazio minacciosa per il titolo. Le decisioni di fermare tutto sono state fondamentali per la salute, sono state drastiche, comportano un sacrificio per gli appassionati di calcio, ma sono legittime. Dovevamo fermarci prima?

E' il virus che ha dettato i tempi delle varie fasi: prima i rinvii, poi le porte chiuse, poi lo stop. La speranza è che si ritorni alla normalità il prima possibile».

«L'Uefa non ha soluzioni in tasca. Secondo me però, al contrario dell'Italia, altre nazioni del centro Europa si sono attivate in ritardo per fermare un virus mutabile, imprevedibile. La mia paura è che questo possa provocare danni maggiori per la salute a chi è stato a guardare mentre noi siamo intervenuti».

Nel caso non si tornasse a giocare, quale soluzione preferirebbe? Non assegnazione dello scudetto, vincita alla prima in classifica, la Juventus, o playoff?

«Io sono dell'idea che la scelta più sportiva sia quella dei playoff: che si giochino in campo il titolo, le cose fatte a tavolino non vanno mai bene».

Se guidasse una squadra di A, cosa direbbe ai suoi giocatori per farli mantenere in forma, visto che gli allenamenti sono fermi?

«A casa se il piano di lavoro non è studiato ai minimi termini non serve a niente. Le squadre di A hanno enormi carichi di lavoro e le palestre casalighe per questi professionisti sono poco utili. Non sono sportivi della domenica».

E' stato l'inventore della gabbia: riusciremo a uscire da questa gabbia, dal virus?

«La mia gabbia aveva fini geometrici, il virus è informe, il suo comportamento non lo sappiamo, è sconosciuto, siamo in mano alla scienza. Dobbiamo soltanto aspettare».

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