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Palmeri sulla Juve: “Se vince lo scudetto, è la squadra col gioco peggiore degli ultimi 40 anni”

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"Non c’è dubbio che se questa Juventus diventerà campione, sarà l’elogio de “La Grande Bruttezza”", ammette Palmeri
Matteo Pifferi Redattore 

Intervenuto sulle colonne di Sportitalia, Tancredi Palmeri ha analizzato così il primato della Juventus in classifica, in attesa di Napoli-Inter:

"Tra le cose di campo c’è la Juventus che meritatamente è prima in classifica, seppur temporaneamente. Ribadisco meritatamente, perché ognuno ha il diritto di giocare come vuole. La Juve i punti che ha non li ha rubati (ci sarebbe giusto da discutere quelli ottenuti col Bologna, ma quello è un altro punto), dunque ognuno persegue il proprio destino nella maniera che ritiene più adatta.


Palmeri sulla Juve: “Se vince lo scudetto, è la squadra col gioco peggiore degli ultimi 40 anni”- immagine 2

Certo non si può notare che non si ricorda una squadra di così alta classifica giocare così convintamente e pervicacemente male. Anche Monza-Juve è stata un supplizio per le pupille: alla fine la Juve merita, perché Palladino ha regalato un tempo, perché Allegri ha messo nel sacco il collega tatticamente, perché il computo delle occasioni dice 3 a 1 per la Juve. Ma appunto, parliamo di 4 occasioni totali nella partita. Nulla, come praticamente accade sistematicamente in ogni partita della Juventus. L’esperienza di guardare i match dei bianconeri rasenta l’osservare un rubinetto che perde. Ribadisco: non toglie nulla al merito di stare lassù. Ma oggettivamente ogni partita è di una bruttezza esasperante.

Palmeri sulla Juve: “Se vince lo scudetto, è la squadra col gioco peggiore degli ultimi 40 anni”- immagine 3

Che la Juve sia o meno una candidata alla scudetto non è più argomento di discussione. Invece propongo: dovesse vincere il titolo, sarebbe la campionessa con il gioco peggiore degli ultimi 40 anni? E’ estremamente probabile. Mi vengono in mente solo altri 3 esempi: la Juventus di Sarri 2019-20, fondata sull’inerzia di una rosa più forte trascinata da Cristiano Ronaldo; la Juve di Allegri versione 2017-18, per intenderci quella del contestato scudetto contro il Napoli di Sarri, che in verità segnava tanto ma in virtù di un gioco pragmatico che di nuovo si appoggiava su una rosa sfacciatamente migliore delle concorrenti; e infine il Milan 93-94, che vinceva sì una finale di Champions contro il Barcellona in maniera straripante, ma che in verità mai in campionato aveva fatto vedere nulla di simile, alzando il quattordicesimo scudetto con la miseria di 36 gol in 34 giornate, vincendo con degli 1-0 in puro stile Fabio Capello, anche lì basandosi su una rosa e una difesa sideralmente migliori di tutte le concorrenti. Eppure, ciascuna di quelle tre versioni di campioni, erano magari drasticamente pratiche, ma non letteralmente ‘brutte’. Non c’è dubbio che se questa Juventus diventerà campione, sarà l’elogio de “La Grande Bruttezza”".

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