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Sacchi: “Atalanta insidia l’Inter? Stanno scrivendo la storia. Danno l’anima in campo”

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi ha parlato delle grandi prestazione dell'Atalanta di Gasperini

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi ha parlato delle grandi prestazione dell'Atalanta di Gasperini che si è avvicinata al terzo posto dell'Inter:

Dove può arrivare questa Atalanta? Può insidiare il terzo posto dell’Inter? Può essere una mina vagante in Champions League?

«Sono convinto di una cosa: a questa squadra dobbiamo soltanto dire grazie per quello che ci ha fatto e ci sta facendo vedere. Non è giusto metterle pressione, pretendere la luna: loro, ogni volta che vanno in campo, danno l’anima, e a me questo basta. Se tutti, in Italia, facessimo il nostro dovere come lo fanno i ragazzi di Gasperini, sicuramente saremmo un Paese migliore».

Dal punto di vista tattico qual è la novità che più la colpisce?

«In una nazione di tattici, Gasperini è uno stratega, cioè uno che ha un piano a lungo termine, uno spartito da far suonare ai suoi orchestrali. Con il lavoro quotidiano ha portato i suoi ragazzi a un’incredibile condizione atletica, poi ha spiegato loro che cosa devono fare in campo, come devono muoversi, sempre secondo precisi sincronismi e, infine, ha trasmesso quei valori morali che sono alla base di qualsiasi impresa. Lo spirito di sacrificio, l’umiltà, la dedizione al lavoro: non so se ci avete fatto caso, ma nell’Atalanta corrono tutti, non ce n’è uno che non si dia da fare, che stia fermo in attesa del pallone. Tutti partecipano in modo attivo».

E poi hanno coraggio.

«Eh sì, giocano a sistema puro: uomo-contro-uomo. E sono sempre pronti a raddoppiare, a volte persino a triplicare, perché sono sempre vicini tra loro e ben connessi. Recuperano il pallone in dieci e attaccano in dieci. Sembra una squadra inglese, o anche tedesca: della vecchia tradizione italiana non ha proprio nulla. Per fortuna, aggiungo».

Il tutto senza Cristiano Ronaldo, Dybala, Lukaku o Lautaro.

«Non ci sono campionissimi nell’Atalanta, ma ci sono giocatori di grande talento, e penso a Ilicic o al Papu Gomez, che hanno messo le loro qualità al servizio del gruppo. Anche nel mio Milan Gullit, Baresi e Van Basten lavoravano e sgobbavano in funzione della squadra. E, grazie all’aiuto che ricevevano dal gioco di squadra, miglioravano le loro prestazioni personali. Quello che ha innescato Gasperini è un circolo virtuoso che può regalare soltanto felicità e che può permettere al calcio italiano di crescere e di acquisire una cultura internazionale. L’Atalanta, credetemi, sta scrivendo una bellissima pagina di storia calcistica: non mi stancherei mai di leggerla».

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