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Sacchi su Eriksen-Inter: “Curioso e diffidente: strano che il Tottenham l’abbia venduto ma…”

Le parole dell'ex CT su Eriksen e l'Inter

Matteo Pifferi

Lunga intervista concessa da Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport. L'ex allenatore e CT ha parlato di Inter e del mercato di gennaio.

Chi si è rinforzato di più dopo il mercato di gennaio?

"Sicuramente l’Inter. Aveva bisogno di allargare la rosa anche perché finora hanno giocato più o meno sempre gli stessi. In questo modo Conte ha delle alternative di alto livello, può ruotare gli uomini e spingere ancora di più sull’acceleratore. L’importante è che i nuovi arrivati si inseriscano subito nei meccanismi della squadra e si mettano al servizio dell’allenatore e dei compagni. Non è mai semplice quando si arriva da un campionato straniero e si sbarca in quello italiano. A facilitare l’ambientamento dei nuovi dovranno essere Conte, i compagni di squadra e i dirigenti. E anche il pubblico può fare la sua parte".

L'Inter ha accorciato la distanza dalla Juve?

"Credo che, con i nuovi acquisti tutti approvati dall’allenatore e dunque funzionali al suo progetto di gioco, l’Inter abbia accorciato le distanze dalla Juventus. Già nella prima parte della stagione le due squadre erano molto vicine, ora lo sono ancora di più. I nerazzurri se la giocheranno fino in fondo con i bianconeri per lo scudetto. La Juve ha grandi giocatori, su questo non c’è alcun dubbio, ma la somma delle loro qualità non fa ancora una squadra di altissimo livello. I giocatori devono compensarsi, le loro doti tecniche devono essere messe a disposizione del gruppo. Sarri è un bravissimo allenatore per fare un gioco collettivo, alla Juve invece ci sono dei solisti che ancora non si muovono secondo i tempi e gli spazi che sarebbero necessari alla squadra. Anche i migliori attori, per rendere al massimo, hanno bisogno dell’aiuto dei colleghi che danno loro la battuta al momento giusto".

La Lazio può inserirsi nella corsa Scudetto?

"La Lazio parte con l’handicap perché non ha la storia dell’Inter e della Juventus, e la storia, credetemi, è importante quando si punta a un obiettivo importante come lo scudetto. E poi non ha fatto gli investimenti economici delle altre due, e anche questo è un aspetto da tenere in considerazione. Insomma, per arrivare al titolo servirebbe un capolavoro. Fino ad oggi hanno fatto bene, molto bene. Si muovono con grande facilità e semplicità sul campo, i ragazzi di Simone Inzaghi, secondo i classici principi del calcio all’italiana. Seguo la Lazio con molta curiosità e molto interesse, così come mi piace vedere le partite dell’Atalanta".

Febbraio è il mese che porta allo scontro diretto del 1 marzo, riparte la Champions e c'è la Coppa Italia: sarà il mese decisivo?

"Non so se febbraio sia il mese decisivo per la volata verso lo scudetto. Molto dipende da come gli allenatori hanno impostato la preparazione. Di sicuro si entra nel periodo caldo perché ricominciano anche le coppe internazionali e queste portano via parecchie energie, sia fisiche sia nervose. Lo scontro diretto tra Juventus e Inter potrà dire qualcosa in più sulla lotta-scudetto, su questo non si discute, ma in questo periodo è necessario trovare un equilibrio di rendimento. Non sono ammessi cali perché non c’è più tempo per rimediare, e si deve fare molta attenzione quando ci sono settimane che prevedono tre partite. In questo caso gli allenatori, con saggezza, devono valutare le condizioni dei singoli e schierare chi sta meglio fisicamente. La condizione atletica, soprattutto in primavera, diventa determinante".

Chi sarà il giocatore decisivo tra quelli arrivati a gennaio?

"Verrebbe naturale dire che Eriksen sarà il giocatore rivelazione, ma io che sono curioso e diffidente mi chiedo: perché il Tottenham lo ha venduto? A me sembra strano. Di sicuro lui ha qualità importanti e all’Inter può essere molto utile. Tuttavia, se devo scegliere un giocatore che può fare la differenza, dico Ibrahimovic. Mi sembra che, pur non facendo cose straordinarie, Ibra abbia dato coraggio ai compagni e personalità a tutta la squadra".

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