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Sarri: “Allegri-Juve? Una cosa mi lascia perplesso: se vincere è l’unica cosa che conta…”

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“Il fatto che la Juve non è allenabile tra virgolette, io non l’ho mai detto", ribadisce Maurizio Sarri a Sportitalia
Matteo Pifferi Redattore 

Nel corso di un'ampia intervista concessa a Sportitalia, Maurizio Sarri ha parlato anche dell'epilogo dell'avventura di Allegri con la Juventus:

A me non è mai stato perdonato niente. Purtroppo faccio parte di quei pochi che vengono dal basso, e quando arrivi in alto, tanti gli vogliono ricordare che arrivi dal basso. Secondo me è una qualità, non un difetto da rinfacciare. Ho spesso avuto queste sensazioni, non si può giudicare l’atteggiamento di un allenatore. Ieri sera ho letto un’altra cosa che mi ha lasciato perplesso. In un club in cui “Vincere è l’unica cosa che conta”, probabilmente non sono soddisfatti di aver vinto solo la Coppa Italia. Non è una critica alla società, ma una constatazione. Può essere che Allegri abbia fatto una grande stagione, che la squadra non potesse fare di più. Sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo. Ma non facciamo vittimismo: ognuno deve avere la consapevolezza di come è trattata la propria figura a livello mediatico, e comportarsi di conseguenza. Io sono orgoglioso da dove vengo”.


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La sua vittoria dello Scudetto alla Juve sembrava un portaombrelli. Che idea si è fatto? Quello Scudetto veniva visto come ‘un Sarri rompiscatole perché la Juve non è allenabile’…

“Il fatto che la Juve non è allenabile tra virgolette, io non l’ho mai detto. Mi è stato attribuito questo virgolettato, va inserito in un contesto del club che vinceva da otto anni consecutivi. Il campionato veniva dato per scontato, il club faceva passare l’idea che dovessimo vincere la Champions; in realtà in Europa eravamo il dodicesimo fatturato, c’erano undici squadre che spendevano di più. Mi sembrava un po’ troppo ottimistico. Poi che si voglia vincere lo stesso è innegabile, che si sbandieri l’obbligo all’esterno è meno comprensibile”.

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