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Schelotto: “Inter la cosa più bella della mia vita. Atalanta? Non mi sbilancio”

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Le parole dell'ex esterno: "L’Inter sta disputando un campionato straordinario, l’Atalanta è sempre lì vicino ai primi posti"
Marco Astori Redattore 

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Ezequiel Schelotto, doppio ex di Inter e Atalanta, ha parlato così della sfida di questa sera: «Entrambe adottano lo stesso modulo, sarà una partita a specchio. Chi vincerà i duelli, vincerà la gara. E sicuramente in quest’ottica sarà fondamentale la prestazione dei laterali».

Come vede il match?

«L’Inter sta disputando un campionato straordinario, l’Atalanta è sempre lì vicino ai primi posti. Lautaro, Thuram, Barella possono decidere la partita con una giocata, ma anche la Dea, potendo contare su Scamacca, Lookman e Koopmeiners, ha giocatori molto forti e ostici da affrontare. Io ho amato tutte e due le maglie, quindi non mi sbilancio sul risultato finale».


Inter Inzaghi

Dumfries è tra i quinti più forti del mondo?

«All’Inter sta facendo la differenza e nel calcio moderno devi avere chi possa farlo sulle fasce, ma è presto per sostenere che sia tra i più forti di tutti».

Ruggeri proverà a contrastare l’olandese.

«È un ragazzo giovane, che promette bene. Le dico questo: io ho avuto la possibilità di affrontare l’Inter quando ero all’Atalanta. Giocavo con una carica in più, quando affronti un top club devi avere grandi obiettivi. Ruggeri dovrà fare lo stesso quest'oggi. Si vede che è bravo. Deve continuare con umiltà, determinazione e voglia di migliorare».

Dall’altra parte Zappacosta o Hateboer contro Dimarco o Carlos Augusto.

«Un altro bel duello, a prescindere da chi giocherà. Sono tutti calciatori importanti».

Inter Thuram

Cosa ricorda di Dimarco?

«Io ero in prima squadra e lui nella Primavera dell’Inter. Già si capivano qualità, determinazione e voglia di diventare un grande campione. Dopo qualche prestito è tornato a Milano e ora si vede che la maglia nerazzurra non gli pesa. È un ragazzo che dà tutto in campo, anche per questo ha conquistato la Nazionale. Deve solo continuare così per diventare ancora più forte».

Cosa le ha lasciato l’esperienza di Bergamo?

«Sono arrivato all’Atalanta dopo Cesena e Catania. Mister Colantuono, un uomo che stimo molto, mi aveva voluto fortemente. Facemmo bene. Eravamo uniti e anche grazie alla spinta dei tifosi ottenemmo ottimi risultati. Peccato perché ci tolsero 6 punti e sfiorammo solo l’Europa. A livello personale meritai la Nazionale e la chiamata dell’Inter».

Dove si tolse qualche soddisfazione.

«Arrivare all’Inter è stata la cosa più bella che mi potesse capitare nella vita. Oggi continuo a sentirmi con Zanetti, mi piacerebbe rivedere Moratti per poterlo abbracciare e ringraziare di quanto fatto per me. Ricordo ovviamente il primo derby contro il Milan, quando segnai: fu una cosa grandissima. Peccato perché col cambio della società non riuscii più a continuare il percorso a Milano».

Pochi mesi fa Lautaro ha regalato al suo Barletta 50 casacche dell’Inter.

«No, in realtà le maglie le ho comprate io tramite la società (ride, ndr). Martinez ha dato la disponibilità a firmarle tutte e lo ringrazio. Era un regalo per i ragazzi del Barletta, una sorpresa che tutti hanno apprezzato. Come i nerazzurri puntano al campionato, noi oggi, anche grazie anche al presidente Dimiccoli che mi ha accolto come un figlio, sogniamo di arrivare lontano».

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