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Nello Stadium riecheggia la voce di Conte. Ma in casa Inter uno non smette mai di dare indicazioni

Getty Images

Con la partita a porte chiuse si sentono i rumori del campo e oltre alla voce del tecnico dell'Inter si sentono i consigli di Handanovic

Andrea Della Sala

Juve-Inter si è svolto allo Stadium in un clima surreale, senza pubblico e con i rumori e le grida del campo. Sono stati i giocatori e le panchine ad accompagnare la gara, con le loro voci che rimbombavano dentro lo stadio.

"Sono stati tutti monitorati all’entrata i pochi eletti dello Stadium: un’autocertificazione da firmare, quindi la temperatura, chi scrive scopre di avere un 35.2, un “freddo” che non ha mai riscaldato tanto. Freddissimo è l’Allianz Stadium. Al gate rimpiangi le file e quelli che cercano di scavalcarti facendo finta di niente. Scenario da film di fantascienza, attorno la città è deserta, ci sono zone rosse, decreti d’emergenza, notiziari agitati. Nessuno nel piazzale. Quando gli altoparlanti si zittiscono, all’improvviso, arrivano le urla dal riscaldamento. Quanto urlano, figurarsi appena si comincia. Lautaro all’ingresso ha la faccia stralunata, Ronaldo è ancora più tirato", racconta La Gazzetta dello Sport.

"Si sentono le panchine, più lo staff e le riserve che i tecnici. Voce di Sarri non pervenuta, quella di Conte, tornato nel “suo” stadio, sì. In campo si sentono i giocatori, il «lasciaaaaa!» di Szczesny a un compagno, le proteste di Barella, qualche timido applauso dalla zona vip, dove c’è Agnelli, sul colpo di testa di De Ligt da angolo. «Movimento, movimento!», si sente sulle rimesse. Dybala va a scaldarsi e non se ne accorge nessuno, quando mezzo stadio l’avrebbe abbracciato. Handanovic è il vero regista dell’Inter, non smette mai di dare indicazioni, forse farà l’allenatore. «Sìììì» collettivo invece al gol di Ramsey. Bello scoprire questi particolari, ma rivogliamo il nostro calcio. Il prima possibile", aggiunge il quotidiano.

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