Il giornalista è stato rinviato a giudizio con l'accusa di stalking e lesioni aggravate nei confronti dell'ex compagna
Enrico Varriale è stato rinviato a giudizio con l'accusa di stalking e lesioni aggravate nei confronti dell'ex compagna. La vicenda risalirebbe al periodo tra il dicembre del 2021 e il febbraio del 2022. "La denuncia è partita a seguito di un episodio di violenza in cui l'ex vicedirettore di RaiSport le avrebbe dato uno schiaffo talmente forte da farle perdere i sensi. All'epoca Varriale ricevette l'ordine di non avvicinarsi a meno di 300 metri dai luoghi in cui era presente la donna. Inoltre l'avrebbe contattata anche attraverso numeri anonimi e controllando i profilo social. In una circostanza l'avrebbe chiamata con la voce contraffatta dicendole "morirai", come emerge dagli atti della Procura", si legge sulla Gazzetta dello Sport.
"Enrico Varriale recentemente ha detto che "le chiederebbe scusa per lo schiaffo" ma che non le ha mai fatto altro. "Mai le ho sputato in viso o messo le mani al collo". Al contrario, secondo l'accusa, Varriale l'avrebbe strattonata, sbattuta contro un muro e sferrato dei calci. Raccontando la sua versione dei fatti durante le udienze, il giornalista ha spiegato che la loro relazione è durata nove mesi e fu molto intensa per via del Covid. "Soprattutto era gelosa di me ci mandavamo qualcosa come cinquanta messaggi al giorno". Durante una lite lui le avrebbe preso il telefono, lei gli avrebbe strappato la maglietta e minacciato e a quel punto ci sarebbe stato lo schiaffo: "Oggi mi pento. È stato l’errore più grave della vita".