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Inter nel segno di Perisic. Spalletti lo motiva, il croato risponde con goal e assist

Di destro, sinistro o di testa, negli ultimi minuti in goal va Perisic

Francesco Parrone

L'ultimo quarto d'ora di gara c'è terreno fertile per Ivan Perisic. Tre reti in questo campionato per l’ala croata (una di testa, una di sinistro, la terza di destro), mentre a livello di assist va conteggiato pure quello servito sulla testa di Icardi nella prima giornata, contro la Fiorentina. L'ex Wolfsburg sta bene, di mente e di gambe. Ripetuti segnali di strapotenza fisica: gli altri calano, lui cambia marcia e inizia a puntare il dirimpettaio di turno mandandolo in tilt, il tutto dopo aver garantito fino a quel momento della gara lavoro sporco a volontà e volate difensive di 60-70 metri.

Merito anche di Spalletti, che sul giocatore - secondo La Gazzetta dello Sport - ha fatto un notevole lavoro psicologico e tecnico, cucendogli addosso un ruolo decisivo dentro e fuori dal campo. Dalla società avrà con un ricco rinnovo del contratto, roba alla Mauro Icardi per intenderci. Altro particolare significativo: totale assenza di clausole; sulla carta dunque la volontà reciproca di restare insieme a per molto tempo.

I segnali lanciati da Perisic, infatti, sono quelli di un giocatore totalmente immerso nella causa nerazzurra, in piena sintonia con il progetto tecnico, pronto ad assumersi onori e oneri da senatore vero. Lotta su ogni palla, aiuta il compagno in difficoltà, è parte attiva a livello di fase difensiva, poi segna e regala assist. Ara soprattutto la fascia sinistra, tocca molti palloni anche nella sua metà campo, un buon numero addirittura a ridosso dell’area nerazzurra, mostrando notevole

rigore tattico. In territorio nemico, sulla trequarti, c’è invece maggiore libertà di interpretazione, d’altronde è lo stesso Spalletti ad invitare la sua ala a stringere verso Icardi.

Così è successo per esempio a Crotone...il tecnico ordina, Perisic esegue, il binomio inizia a preoccupare la concorrenza Champions.

(Fonte: Mirko Graziano, La Gazzetta dello Sport 18/09/17)

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