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Inter, Spalletti: “Nainggolan? Difficile sia al derby. Icardi? Chiedete a Marotta. Perisic…”

L'allenatore nerazzurro ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara con la Spal

Eva A. Provenzano

Luciano Spalletti, allenatore nerazzurro, incontra i giornalisti alla vigilia della gara contro la Spal. Perché prima della sfida decisiva di Europa League contro l'Eintracht e prima del derby contro il Milan di Gattuso c'è da affrontare il club ferrarese al Meazza, uno stadio che i tifosi riempiranno ancora una volta. Serve una vittoria, senza troppi giri di parole, perché non c'è da perdere ulteriore terreno in chiave qualificazione Champions. Siamo ad Appiano Gentile con i nostri inviati, come sempre, e vi riportiamo live le parole del tecnico nerazzurro.

PRIMA INTER TV - Le prime parole arrivano come sempre dal canale tematico INTER TV. Ecco cosa ha risposto alle domande dei tifosi: «Pochi giorni per preparare una gara importante? Quello che fa la differenza nella preparazione della gara successiva sono le prestazioni delle gare precedenti. A Cagliari eravamo stati sotto livello, in EL abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo dimostrato di poter affrontare al meglio questa gara. Ormai siamo abituati ai tanti tifosi, loro ci sono sempre quando c'è bisogno di sostegno. Vogliono avere una parte importante nel percorso dell'Inter e assumersi le loro responsabilità, domani ci saranno 65mila numeri uno. Perisic e Keita? Le ultime dicono che Perisic sarà a disposizione, affaticato ma ci sarà. Potremo anche convocare Keita. Hall of fame? Andate a votare sul sito dell’Inter. Io ho votato Facchetti perché lui era un calciatore europeo sotto l’aspetto delle qualità che possedeva e della personalità che metteva in campo».

CONFERENZA STAMPA

-Hai anche bisogno di pensare alle gare dopo per la questione infortunati e squalificati...

Chiaro che quando le partite sono così ravvicinate, devi mettere a posto la parte fisica e quello lo fa la prestazione che hai giocato e su questo siamo a posto, abbiamo fatto una buona prestazione, anche in difesa. Però poi, nonostante questo e nonostante mentalmente ci sia entusiasmo, potrà succedere che sostituirò dei titolari con altri titolari, dovrò cambiare qualcuno dall'ultima formazione.

-Quanto è importante per voi il pubblico adesso?

Sì, è vero. Più che le partite poi scorrono, vengono a mancare, per poter determinare i risultati, i risultati diventano ancora più fondamentali per restare vicino alla quarta posizione. Anche domani lo stadio sarà pieno di numeri uno, sono tutti calciatori top i nostri tifosi e come l’anno scorso, loro fino all’ultima partita sono stati convinti delle nostre qualità. Anche quest’anno credono nelle loro possibilità. Sarebbe bello festeggiare i 111 anni con tanti numeri 1 presenti, festeggiare tutti insieme sarebbe l’epilogo migliore di questo momento.

-Ci sono stati passi avanti sulla questione Icardi? Ritiene che per chiudere tutto sia necessario un faccia e faccia tra lei e Mauro? 

In questa situazione non sono stato aggiornato di quello che è successo ieri. Ma chi meglio di Marotta sa portare avanti questa situazione? Lui sa i fatti li conosce e sa che devono essere chiariti. Credo che dall’alto dell’esperienza che ha tutelerà tutte le parti. Chiudete a lui, è lui che porta avanti questa possibilità di dialogo. Creare tutte le attenzioni possibili e tutto il tempo a disposizione per i risultati e per mettere in campo una squadra che abbia un valore importante come merita questo pubblico e questo club.

-Cosa si aspetta dall’Inter in queste tre gare importanti come atteggiamento per essere soddisfatto?

Che si adatta e questa situazione e si faccia trovare pronta a qualsiasi cosa. Abbiamo, come si è sempre detto, un numero di calciatori che ci permette di poter mettere sempre in campo l’Inter.

-Come saranno poi le condizioni di Icardi dopo essere stato fermo un mese?

Gli allenamenti sono importanti per tutto. Ma dipende dal tuo trascorso. Se hai giocato per sei mesi, 10 giorni fermo ti servono a ricaricare le tue potenzialità. Chiaro che se vieni da un periodo di inattività e si gioca poco e poi c’è ancora inattività, allora è più difficile, ci possono essere scompensi a livello di prestazione, ma dico in generale.

-Dirà a Lautaro di stare attento? Ci sono diversi diffidati…

Quando si vanno a giocare gare così ravvicinate, conta il primo risultato che devi portare a casa, quello di domani. Ma si fanno ragionamenti e valutazioni del caso. La raccomandazione a Lautaro l’abbiamo fatta subito dopo che ha preso il giallo che lo ha messo in diffida, di stare attento per esempio alla maglia quando esulta, e non gliela si fa solo adesso che c’è emergenza.

-Quello che sta succedendo in queste settimane ha interrotto il processo della squadra iniziato l'anno scorso o può essere un modo per crescere? 

Tutte le situazioni che ti passano davanti sono la dimostrazione che te la sai cavare e sei all’altezza di quanto capita. Noi dobbiamo far capire sempre dove vogliamo andare, non dobbiamo avere dubbi sul nostro futuro, il nostro pensiero e il nostro atteggiamento.

-Che risponde a chi l’accusa di trattare Icardi come Totti?

Io non tratto innanzitutto, io esibisco un ruolo. Nella società ce ne sono di prestabiliti che ti fanno avere delle possibilità rispetto al ruolo che hai e dei limiti e cerco di fare sempre il bene dell’Inter. Chi è poi dice questo? Parte dal suo Facebook questa cosa?

-Come procede il recupero di Nainggolan, ci sono segnali positivi in vista del derby?

Valuteremo strada facendo anche se lui ci aveva recuperato a recuperi sensazionali. Penso sia difficile vederlo nel derby e quindi la differenza la farà il day by day. In questo momento non possiamo dire niente.

-Può essere il momento della verità per gli elementi che hanno giocato meno come Joao Mario e Gagliardini?

Loro secondo me si sono sempre impegnati al massimo come tutti gli altri del gruppo, a volte non li ho potuti scegliere. Non devono fare di più di quello che hanno fatto, è quello che mi aspetto di normale, puntiamo su tutti per arrivare fino in fondo e loro sono essenziali come chi ha giocato al loro posto. Il calciatore non deve andare a giocare al posto dell’altro e deve essere più bravo, deve andare a dare il massimo per giocarci al fianco e dargli sostegno. Il ragionamento deve essere questo, devo far bene per dare aiuto al compagno. E nel caso di Joao Mario o Gagliardini è una cosa possibile che scendano in campo.

-Momento peggiore per le poche risorse a disposizione?

Io sono a posto. Ho tutto quello che ci vuole per fare risultato e dare seguito a quello che stiamo facendo. Abbiamo fatto bene in dei momenti, in altri momenti potevamo fare meglio, ma la squadra - come si è visto nell'ultima gara - ha fatto vedere dove vuole andare e nel momento difficile è andata a picchiare duro proprio per quello. E' quello che mi aspetto domani come reazione da chi scende in campo e da chi va in panchina e saranno lì a dare sostegno ai compagni.  

-All'andata la Spal vi ha messo in difficoltà sul ritmo, il fatto che ci siano partite ravvicinate vi può creare qualche difficoltà proprio dal punto di vista della corsa?

E’ una squadra che corre tanto, ma anche noi quando andiamo a fare le analisi a livello di squadra e di singoli dei metri fatti siamo oltre la media, siamo nella fascia alta della classifica in questi dati qui. Per cui daremo seguito nelle ultime gare a quelli che sono buoni numeri a livello di corsa e intensità e proprio per l’importanza del momento credo che metteranno anche gli extra rispetto a quelli che fanno ogni giorno.

-Quanta fiducia le dà la buona prestazione di Skriniar e de Vrij di giovedì sera in vista del derby col Milan?

Loro sono quelli che ho usato di più e spesso la linea difensiva è stata portata da esempio, hanno dato un contributo importante e hanno fatto vedere la loro qualità, la loro forza fisica e di costruzione di gioco. Ma quando hanno giocato Miranda e Ranocchia il risultato è sempre stato lo stesso. E’ un modo di lavorare, corretto e di reparto, che dà beneficio alla squadra. Mentre davanti si può usare l’assolo per determinare il risultato, sulla linea difensiva capita meno, a fare la differenza è sempre il comportamento di reparto.

(Fonte: FCINTER1908.IT, dalla Pinetina Sabine Bertagna)

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