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L’Inter è pronta all’asta per Sanchez ma quello che spaventa è l’ingaggio. L’Arsenal…

Non sono solo le indiscrezioni sulla permanenza di Arsene Wenger all’Arsenal a rafforzare quelle sull’addio di Alexis Sanchez

Riccardo Fusato

Non sono solo le indiscrezioni sulla permanenza di Arsene Wenger all’Arsenal a rafforzare quelle sull’addio di Alexis Sanchez: la frattura tra il tecnico e l’attaccante è profonda, dura immaginare una ricomposizione, ma le strade, salvo sorprese, si separeranno a prescindere dalla panchina. Non casualmente, i Gunners stanno setacciando il mercato alla ricerca di un nuovo attaccante: in cima alla lista Alexandre Lacazette dell’Olympique Lione, in realtà vicino all’Atletico Madrid, e il diciottenne Kylian Mbappé del Monaco. Non trova credito, quindi, la voce su uno spiraglio per il rinnovo, e se davvero Sanchez ha sparato altissimo sembra più provocazione che dialettica contrattuale.

Meglio accettare la sua volontà e collocarlo sul mercato, naturalmente modellando la valutazione sulla durata del contratto: i vertici londinesi l’hanno fissata a 30 milioni, cifra in sé importante ma inferiore al reale valore di mercato della punta, pagata 48 nell’estate 2014. Un prezzo che è manna per i grandi club d’Europa e che la Juventus è pronta a spendere, consapevole di doversi però imporre in un’asta che comprende anche Inter e Psg. Al di là della concorrenza, è un problema l’ingaggio attuale che ammonta a 11 milioni di euro, ma Sanchez un taglio lo ha messo in conto e il nuovo tetto bianconero (7) rende la missione possibile, specie se sul tavolo finirà un quadriennale.

(Corriere dello Sport)

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