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CorSera – Inter obbligata alla perfezione. C’è il rischio di perdere anche l’EL

Secondo il quotidiano l'Inter subisce un Toro più vivace e strappa un pari. Il terzo posto diventa sempre più lontano

Francesco Parrone

Il Corriere della Sera fa il punto in casa nerazzurra dopo il pareggio in trasferta contro il Torino"La Champions per l’Inter è diventata dunque un miraggio, ma sarebbe sbagliato dare la colpa a questo 2-2 bellissimo anche senza i gol di Belotti e Icardi. Nel grande quadro di un campionato normale, cioè senza il peccato originale dell’era De Boer, questo risultato verrebbe anzi rubricato come corretto e accettabile, considerato che il Toro in casa ha perso solo con la Juve. Il problema per l’Inter è che, non avendo più alternative alla vittoria, è obbligata alla perfezione. E ieri, dalla perfezione, è rimasta assai lontana, sbagliando molto in due fasi decisive nel gioco del calcio: l’impostazione e la finalizzazione. Nella prima, per grande merito del Toro che ha pressato tanto, alto e bene, ha sbagliato una quantità industriale di giocate in uscita, mancando nelle geometrie e nei tocchi più elementari.

Tra svariati (e inattesi) errori tecnici e tattici, Gagliardini ha fatto la sua peggiore partita da nerazzurro; Banega è tornato il pigro tangueiro dei primi mesi; in fascia Candreva e Perisic hanno scavallato a vuoto. Il gioco pensato, insomma, è mancato. Ciononostante — a conferma di un potenziale che la conduce verso la porta avversaria quasi per inerzia anche nei giorni grigi — l’Inter le occasioni le ha avute e però le ha sprecate per le incredibili imprecisioni di Perisic e le paratone di Hart su Icardi. Eppure l’Inter era passata grazie a un bello spunto di Kondogbia in area perfezionato dalla paperaccia di Hart sul suo rasoterra floscio. Il dono però non veniva capitalizzato. Il Toro, alzato il ritmo, gettava sabbia negli ingranaggi interisti tagliando le distanze e chiudendo le fasce. L’1-1 appariva così giusto e logico. Giusto perché lo timbrava il granata migliore, Baselli, bravo (e libero, causa marcatura distratta di Perisic) ad appoggiare di testa la spizzata di Moretti su corner di Ljajic.

Logico perché per il Toro era il 13° gol di testa: evidentemente, lo scouting dell’Inter, che finora di testa ne aveva presi solo 2, non ha funzionato. A inizio ripresa il Toro ha dato il suo meglio: prima ha costretto Handanovic a un miracolo di piede su Belotti (con deviazione di Medel) e poi, dopo un’azione avviata da Belotti, ha segnato con un magnifico tiro di Acquah, libero dove latitava Gagliardini. La secchiata ha svegliato l’Inter che in 3’ ha trovato il 2-2 di Candreva, agevolato da una follia in uscita di Hart, il portiere chiamato mistero. Mihajlovic e Pioli, ai quali per diversi motivi il pari non interessava, hanno fatto solo mosse offensivistiche: due punte il primo, quattro attaccanti più Brozovic il secondo. Così la partita è passata da bella a bellissima, ma il risultato non è cambiato. La stagione dell’Inter invece sì, anche se l’obbligo di vincere tutte le prossime partite rimane: perdere pure l’Europa League, ad Appiano come a Nanchino, è un’ipotesi che non viene neanche presa in considerazione".

(Fonte: Alessandro Pasini, Corriere della Sera 19/03/17)

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