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Repubblica – Icardi eroe del derby, il Milan si allontana anche dalla Champions

Vinto il derby al 90’ con un rigore e una tripletta dell’argentino. Montella ha osato solo nel secondo tempo: ora è al 9° posto

Francesco Parrone

Il derby d’andata è andato. Benissimo per l’eroe triplettista Icardi e per l’Inter, ora inseguitrice solitaria del Napoli. Male per il Milan, che l’aveva agguantato con notevole reazione in doppia rimonta, grazie alla vecchia guardia Suso-Bonaventura, e l’ha perso nel finale su rigore: la 4ª sconfitta in 8 giornate significa 9° posto a braccetto col Chievo e non sono certo numeri da Champions, obiettivo che l’Ad Fassone ha ribadito imprescindibile per Montella. Il quale ha corretto con successo la tattica di partenza e non sembra meritare flagellazioni. Quelle, semmai, toccherebbero a Rodriguez colpevole dell’errore decisivo.

Secondo la Repubblica il primo tempo potrebbe avere fatto storcere il naso a qualche membro del PC di Pechino, in vista del congresso di dopodomani, tanto temuto dai club di proprietà cinese: vista la quantità di passaggi e controlli sbagliati, i protezionisti si saranno interrogati sulla destinazione dei soldi spesi sul mercato dall’Inter di Suninge soprattutto dal Milan, anche se l’ineffabile Yonghong Li si è indebitato altrove. Il dibattito sull’estetica, caro a Montella, non aveva ragione d’essere: Herrera e Rocco, in confronto, parevano modelli di spregiudicatezza. Il Milan ostentava una vera difesa a cinque, delegando la costruzione del gioco a Biglia, schiacciato da Valero trequartista (Joao Mario fuori causa per tonsillite), e soprattutto a Suso in posizione fluttuante, a galleggiare senza costrutto, e a Bonaventura, con vana licenza di digressione dal centro-sinistra. Silva era un centravanti teorico, tra Miranda e Skriniar. Spalletti si affidava invece ai raddoppi sulle fasce, in particolare a destra con D’Ambrosio e Candreva.

Il gioco di gambe di Valero sulla trequarti ha armato un destro dal limite di Candreva, spento dalla traversa. Ma l’arma prescelta era il cross: Perisic e Candreva sono tra i crossatori più abili del campionato, Icardi è l’avvoltoio d’area. Le prove le ha fatte Perisic: schiacciata di Miranda a lato. Il gol lo ha allestito Candreva con una lunga parabola arcuata, sulla quale Icardi si è avventato al volo nonostante il tentativo di anticipo di Bonucci. Poi l’Inter si è via via seduta sul comodo controllo della partita: colpa grave. Il Milan si è riacceso a fine tempo con un’incursione centrale di Kessié per il diagonale in corsa di Borini respinto da Handanovic. Montella ha constatato nella circostanza la fragilità in copertura di Gagliardini. La mossa di togliere nell’intervallo Kessié, per inserire Cutrone, ha avuto triplice effetto: ha cancellato il paralizzante atteggiamento difensivo, ha finalmente alleviato la solitudine di André Silva e ha plasmato un 3-1-4-2 con Suso mezz’ala imprendibile.

L’assalto immediato ha prodotto un palo di Silva su girata rasoterra, con annullamento per fuorigioco della ribattuta in rete di Musacchio. Suso ha però fiutato lo spazio per il tiro da fuori, sua specialità: il primo glielo ha alzato in corner Handanovic, il secondo è stato il perfetto sinistro a girare dell’1-1. Ma la tentazione della vittoria, soltanto pregustata per il balzo di Handanovic su zampata di Bonaventura, ha spinto al fatale eccesso di confidenza di Biglia, che ha perso palla: Icardi ha lanciato Perisic alla fuga e ne ha raccolto il cross in magnifica acrobazia d’esterno destro. Nella staffetta della superbia il testimone è passato all’Inter, alquanto distratta su un lancione di Borini, tramutato in spaccata vincente da Bonaventura con la complicità di Handanovic. Non era finita: un contropiede travolgente di Vecino ha fruttato il corner della staffa. Rodriguez ha affossato D’Ambrosio. E Icardi, dal dischetto, ha consegnato all’ Inter l’ennesima vittoria al curaro.

(Fonte: la Repubblica, Enrico Currò 16/10/17)

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