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Doppio no dell'Atalanta all'Inter per Lookman. Il club bergamasco non ritiene incedibile il giocatore, ma come detto da Percassi vuole cederlo alle proprie condizioni e con i propri tempi.
"Una pec e poche parole. Così l’Atalanta ha respinto l’offerta dell’Inter per Lookman, 42 milioni più 3 di bonus. Serenità e consapevolezza dei propri mezzi. Consapevolezza, soprattutto, dello status raggiunto, vittoria dopo vittoria, bilancio dopo bilancio. C’è un motivo se i bergamaschi si sono potuti permettere di rifiutare così tanti soldi: hanno fatto diligentemente i compiti a casa e ora possono decidere senza patemi, come ha detto l’ad Luca Percassi, i tempi e i valori di uscita dei giocatori", scrive La Gazzetta dello Sport.
Basta leggere i bilanci per comprendere un atteggiamento che ai più distratti può apparire sfrontato, ma che invece è perfettamente studiato. Da quasi un decennio l’Atalanta chiude i conti ininterrottamente in utile: +0,3 milioni nel 2016, +26,7 nel 2017, +24 nel 2018, +26,5 nel 2019, +51,7 nel 2020, +35,1 nel 2021, +11,4 nella semestrale di passaggio dall’anno solare alla stagione sportiva, +5,6 nel 2022-23 e +11,9 nel 2023-24. Il risultato aggregato è positivo per 193,2 milioni. A questa cifra bisognerà aggiungere in autunno i profitti dell’esercizio 2024-25, praticamente certi: nei primi nove mesi +56,5 milioni.
"Soprattutto nell’ultimo triennio, questa voce del conto economico si è attestata su livelli altissimi: 84 milioni nel 2022-23, 84 nel 2023-24, 100 nel 2024-25 (primi nove mesi). I “mercanti” di Bergamo si sono fatti esigenti, anche a costo di scontentare i loro gioielli, come Lookman. Certo, il caso dell’attaccante nigeriano, ormai in lista d’uscita e ai margini, va risolto positivamente. Ma l’Atalanta può gestire tutto con la calma dei forti. La salute finanziaria del club è lampante. Non è solo una questione di plusvalenze. Guardate questi dati: al 31 marzo 2025 il patrimonio netto è di 267 milioni, mentre la posizione finanziaria netta è negativa per appena 2 milioni, con i debiti bancari (61 milioni) quasi interamente coperti dalla liquidità. Trattasi, beninteso, di debiti virtuosi perché interamente connessi ai lavori sullo stadio e sul centro sportivo", aggiunge il quotidiano.
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