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Non sarà facile aggiudicarselo. La corsa a Giovanni Leoni è piuttosto agguerrita, l'Inter lo sa. Bisognerà fare a sportellate con Juventus e Milan, forse anche con altre squadre dall'estero. Ma i nerazzurri hanno un piano, confermato anche dal Corriere dello Sport. Certo, bisognerà lavorare bene in uscita per garantire spazio in rosa e margine economico per l'operazione. Questo il punto intanto sulla questione da parte del quotidiano:
La Juventus lancia la corsa a Giovanni Leoni. Il diciottenne del Parma è seguito da tutte le big, perché è il prototipo del difensore moderno. Alto, forte fisicamente, italiano e giovanissimo, oltre a scalare tre categorie in poco più di sei mesi: dal Padova in C alla Sampdoria nel gennaio del 2024, poi subito il salto in A, con diciassette presenze nella scorsa annata più un gol.
Contro i bianconeri ha stregato Igor Tudor, perché è stato fra i migliori in campo, mettendo la museruola a chiunque si parasse davanti: Vlahovic è stato sostituito dopo il primo tempo, Kolo Muani non ha destato grandi preoccupazioni. Finale uno a zero per i gialloblù e rischio Champions trascinato fino agli ultimi venti minuti della partita contro il Venezia. La concorrenza è agguerrita. Perché all’Inter c’è Christian Chivu, che lo ha già potuto allenare proprio in Emilia, mentre Giuseppe Marotta ha avuto parole al miele per lui. C’è una carta da poter giocare, cioè Sebastiano Esposito (valutato sei-sette milioni dopo il prestito all’Empoli) ma come trattativa separata.
Infine c’è il Milan che, con un gioco a incastri - e cedendo un paio di difensori - potrebbe rientrare nel mazzo delle pretendenti. Il problema semmai è la valutazione, perché nelle scorse settimane è arrivata già un’offerta molto importante per Leoni, da circa venticinque milioni, che è stata rifiutata. Così il suo valore è lievitato oltre i quaranta, moltiplicando per otto la cifra fissa - da 4,8 - pagata solamente dodici mesi fa alla Samp. I blucerchiati vantano ancora una percentuale sulla futura rivendita del 10 per cento, mentre altri 3,5 milioni sono di bonus per obiettivi singoli e di società. Anche per questo solo una proposta faraonica può far vacillare il presidente Krause.
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