Inzaghi gli ha concesso spazio nelle gare contro Cagliari, Bologna, Como e nelle due sfide con la Fiorentina. Lo ha schierato dall’inizio contro Empoli, Venezia e Juventus, ma le sue prestazioni sono rimaste in ombra.
Nonostante un precampionato promettente, che aveva suscitato entusiasmo nello staff tecnico, il bomber da 91 reti in quattro anni al Porto non ha ancora lasciato il segno ad Appiano. Seppur autore di qualche prova positiva in Champions, dove ha mostrato buone capacità di legare il gioco, ha realizzato solo tre gol, due dei quali su rigore. A fine stagione la società trarrà le sue conclusioni.
Anche Arnautovic e Correa non hanno dato un contributo significativo. Entrambi lasceranno San Siro dopo il Mondiale per Club, ma fino ad ora il loro apporto è stato minimo.
L’austriaco, che compirà 36 anni ad aprile, ha segnato tre reti in 399 minuti, di cui una decisiva contro la Fiorentina e le altre tra Coppa Italia e Champions. Il gol contro i viola, nato da un ottimo controllo e una conclusione precisa, ha rappresentato una boccata d’ossigeno dopo mesi difficili.
Correa ha collezionato appena 158 minuti stagionali, registrando due assist e un gol a Verona, nell’unica gara in cui è partito titolare. La sua permanenza è stata frutto di un’estate movimentata, in cui la dirigenza ha tentato di trovargli una sistemazione senza successo. Escluso dalla lista Champions, prima della rete contro il Verona aveva totalizzato solo 38 minuti distribuiti tra Monza, Udinese e Roma. L’ultima apparizione è stata uno spezzone contro la Juventus.
Con un reparto offensivo privo di valide alternative, la dirigenza interista si muoverà sul mercato. L’obiettivo principale è Castro del Bologna, giocatore accostato a Lautaro Martinez. “Dicono somigli a Lautaro. La speranza è che sia davvero così” conclude la Rosea.
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