Nella testa di Simone Inzaghi qualcosa dev'essere scattato dopo la disastrosa finale di Champions contro il Psg: troppo difficile digerire il passivo più pesante nella storia di una finale, troppo pesante proseguire. Bruciava troppo. Simone ha evidentemente considerato concluso il suo ciclo a Milano ed era stufo di essere considerato capro espiatorio delle sconfitte nerazzurre. Anzi, nella sua testa l'ambiente interista avrebbe dovuto proteggerlo meglio e riconoscergli più meriti di un bilancio completamente ribaltato in positivo, soprattutto grazie agli introiti europei di quasi 200 milioni tra premi e botteghini. Non è stato così.
E Simone dice addio all'Inter, pronto a ripartire subito - ma davvero subitissimo - dall'Al-Hilal, con cui si ritroverà già questo weekend a Miami, in Florida, per avviare la preparazione in vista di un Mondiale per Club che lo vedrà sì in panchina, ma non su quella dell'Inter. "Non so se ci sarò" aveva confidato Simone dopo la disfatta Champions. Bugia. Ci sarà, ma sulla panchina dell’Al-Hilal”, si legge.
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