Giovanni Leoni, 18 anni, ha da poco conseguito la maturità. Il suo nome rimbalza sui giornali sportivi perché le big lo cercano. Tra queste c'è anche l'Inter di Cristian Chivu, il suo ex allenatore al Parma. «Sono contento di aver finito la scuola. L’esame per me è stato decisamente impegnativo. Sicuramente è più difficile essere interrogato su Pirandello che giocare a calcio. Ho sempre fatto fatica con lo studio, soprattutto per via della mia dislessia, ma mi sono sempre impegnato moltissimo», ha raccontato ai microfoni del Corriere del Veneto.

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Leoni: “Esame di maturità? Più difficile che giocare a calcio. Mercato? Mi fa piacere che…”

Sei padovano di adozione, ma romano di origine. Quale è il tuo rapporto con Padova? Ti senti più romano o più padovano?
«Sono nato a Roma, ma sono arrivato a Padova quando avevo cinque anni, mi sento assolutamente padovano. Mio padre è direttore di banca e per lavoro faceva avanti e indietro tra le due città. Così abbiamo deciso di trasferirci. Sono molto legato a questo posto, è qui che sono cresciuto ed è qui che ho iniziato a tirare i primi calci al pallone, allenandomi con il Padova. Fin da bambino mi sono innamorato di questo sport. Così ho continuato ad allenarmi, sono passato alla Primavera, poi in Prima squadra, giocando alcune partite da titolare in serie C. Dopo aver iniziato a giocare nella Prima squadra del Calcio Padova, a gennaio 2024 sono stato dato in prestito alla Sampdoria».
Come è stata questa esperienza? Possiamo dire che ha rappresentato un po’ il punto di svolta della tua carriera sportiva?
«Assolutamente sì. Quella esperienza mi ha segnato e cambiato tantissimo. All’inizio è stato molto difficile: ero passato in serie B, ma soprattutto era la prima volta che andavo fuori casa, via da Padova, da solo. Con il passare del tempo ci si abitua, ma all’inizio è stata dura. Lì sono cresciuto davvero tanto e non solo dal punto di vista calcistico».
Dopo pochi mesi sei approdato al Parma e il 9 febbraio 2025 hai segnato il tuo primo gol in serie A, diventando il più giovane difensore del club ad andare a rete. Dopodiché sei finito al centro degli interessi del calciomercato. Come riesci a gestire questa pressione, pur essendo così giovane?
«A dire la verità, vedere la mia faccia sui giornali non mi mette pressione, sono molto tranquillo. Anzi, mi fa piacere e spesso mi aiuta a rimanere concentrato sui miei obiettivi, a capire che sto facendo bene. A fine agosto sono passato al Parma, firmando un contratto con scadenza al 2029. Per ora rimango dove sono, a Parma mi trovo bene, non solo dal punto di vista sportivo: Parma mi piace come città, è molto vivibile e poi si mangia benissimo».
Quali sono i tuoi piani per il futuro? Cosa farai ora che ti sei diplomato?
«Nell’immediato tornerò ad allenarmi in campo. Per quanto riguarda invece un futuro più a lungo termine, sicuramente voglio continuare a studiare. Ho deciso di iscrivermi all’università, in Scienze motorie. Sono orientato verso qualche corso di laurea da svolgere in modalità telematica, così da poter continuare a dedicarmi alla carriera in campo. Ma studiare è fondamentale e voglio continuare a farlo».
(Corriere del Veneto)
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