La svolta
—Subentrato nell’intervallo al Montjuic, l’iraniano ha pressato gli avversari, giocato per i compagni, diventando anche il primo difensore dei nerazzurri, particolare che poi si è riproposto pure a San Siro, con Mehdi capace di fermare Yamal - con interventi degni di un difensore navigato -, prima e dopo di aver regalato a Frattesi l’assist del 4-3, arrivato dopo aver protetto palla, per un invito alla finalissima che gridava – insieme al pubblico del Meazza – una sorta di “tira e fai gol”. Discorso che in modalità differenti vale pure per l’Olimpico, visto il rigore procuratore del 2-0 sui granata, successivo ad una rovesciata da copertina dell’album delle figurine che si sarebbe candidata al gol dell’anno qualora avesse gonfiato la rete. Insomma, ultimamente Taremi, che contro la Lazio sarà titolare, ha davvero messo in mostra (quasi) tutte quelle qualità grazie alle quali aveva convinto l’Inter a puntare su di lui, con un triennale da 3 milioni, più bonus, a stagione.
Occhio al suo futuro ora
—L’attaccante cercherà il secondo sigillo stagionale su azione dopo il gol nel derby di Supercoppa (le altre due reti sono arrivate dal dischetto, contro Stella Rossa e Lecce) per proseguire quel percorso virtuoso iniziato comunque troppo tardi anche a causa di plurimi problemi fisici e della pubalgia che ha attanagliato il calciatore questa annata. Se solo poche settimane fa sembrava pressoché scontata una cessione della punta – con relativa plusvalenza – in caso di un’offerta ragionevole, oggi l’idea che Taremi possa essere un elemento prezioso dell’Inter che sarà, se non da terza, da quarta punta, appare davvero plausibile", si legge.
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