Sulle pagine del Corriere dello Sport di oggi, Ivan Zazzaroni, direttore della testata, ha commentato l'addio di Simone Inzaghi all'Inter dopo quattro stagioni:


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Zazzaroni: “Inzaghi doveva andare via, nemmeno Mourinho sarebbe sopravvissuto. Ha pagato…”
"Se prima che tu decida se restare o andare i tuoi prendono uno che si chiama Luis Henrique con un’acca di troppo, hai il dovere di cogliere al volo il senso del messaggio - tra il subliminale e il provocatorio - e salutare serenamente la compagnia per raggiungere i milioni sauditi. Fuor di battuta, Simone ha fatto bene: non c’erano più le condizioni per proseguire. A una manita in faccia nella finale di Champions non sopravvive nessuno, neppure il più grande di tutti, il Magnifico Portoghese. Cinque dita di violenza parigina procurano infatti dolori lancinanti azzerando qualsiasi illusione. Perché una cosa è tentare di ricostruire squadra e clima dopo una sconfitta come quella di Istanbul, altro è ripartire da uno zerocinque con il costante accompagnamento della diffidenza del club e della tifoseria; tifoseria che è stata peraltro eccezionale nella fase più acuta: tanti interisti non si sono allontanati dall’allenatore che con i risultati e la competitività ha permesso al club di superare la grande crisi finanziaria. Costretto ad allenare in economia, in quattro anni Inzaghi ha dato un valore compiuto agli sforzi e alle idee di Marotta e Ausilio, vincendo anche le iniziali perplessità del primo, da qualche mese presidente".
"Quello che penso di Inzaghi e del suo lavoro l’ho scritto e ripetuto a più riprese: mi ha addirittura stupito per la maturità raggiunta diventando in poco tempo un top mondiale. La verità è che i top mondiali non possono permettersi di perdere: la loro condizione di eccellenza li obbliga a vincere e vincere e vincere ancora, mentre la sconfitta li costringe inevitabilmente alla resa (... ). Parliamo di numeri impressionanti, di miliardi. E non di sostenibilità, condizione che ha a che fare più con la sopravvivenza che con il successo. Simone è un tecnico che la sostenibilità l’ha dovuta affrontare, soffrire, vincere e alla lunga l’ha pagata pesantemente".
(Fonte: Corriere dello Sport)
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