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Messi, è amore per Milano: ha già il suo giro tra moda, shopping e cucina. Amico di Lippi e D&G

Il fuoriclasse del Barcellona ama la città lombarda dove in passato ha già trascorso parecchio tempo e ha già tante conoscenze

Andrea Della Sala

L'arrivo di Jorge Messi, padre di Leo, a Milano ha alimentato i sogni dei tifosi dell'Inter che sperano di vedere l'argentino con la maglia dell'Inter. Il numero 10 del Barcellona è un ammiratore del capoluogo lombardo, dove in passato è già venuto per shopping e per altri affari.

"Messi non viene da tanto a Milano. L’ha frequentata molto di più tra il 2010 e il 2014. Dividendosi tra shopping, sponsor e amicizie, quelle argentine in particolare che ha sempre mantenuto. Il gran cerimoniere delle sue visite milanesi, però, è italiano e ha un padre illustre, Marcello Lippi, l’uomo che ha vinto tanto e ha dato da ct il Mondiale all’Italia nel 2006. Davide fa l’agente di calciatori e con la sua Reset Group ha proprio perfezionato nell’autunno del 2010 il contratto del numero 10 argentino con gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana che lo scelsero come loro testimonial. Erano gli anni in cui quella griffe era un must per qualunque calciatore. Messi aveva appena 23 anni, ma nel 2009 aveva vinto il Pallone d’Oro . Non c’era dubbio che la sua leadership nel calcio mondiale sarebbe durata a lungo. Davide Lippi e il campione si sono trovati subito e, oltre al rapporto d’affari, è nata un’amicizia che ancora resiste. L’ultimo loro incontro, però, è stato a Barcellona dove il figlio dell’ex ct azzurro è andato a trovarlo qualche anno fa", racconta La Gazzetta dello Sport.

"Messi non ha mai chiesto mondanità, lussi o vezzi da star. Nessuna pretesa di champagne in camera o «upgrade» particolari. Leo, nei suoi brevi, ma intensi soggiorni milanesi, sempre scortato da padre e fratello, e talvolta dalla moglie Antonela, pure lei pazza di Milano, si è diviso tra il Principe di Savoia in zona Repubblica, l’hotel Bulgari nel cuore di Brera o il Boscolo di via Matteotti. Ha apprezzato la cucina del «Gold» l’allora ristorante di Dolce & Gabbana, oggi nelle mani dello chef siciliano Filippo La Mantia. Con un debole per il piatto tipico della cucina meneghina: la cotoletta alla milanese. Poi una predilezione pure per la pasta al pomodoro che gli argentini apprezzano in particolar modo, come alternativa alle loro immancabili grigliate di carne. Già tra il 2010 e il 2012 con l’Inter fresca di Triplete, circolava la voce di un possibile sbarco di Messi su sponda Inter. La presidenza era di Massimo Moratti e Javier Zanetti era il suo ambasciatore, l’uomo di raccordo con i campioni della Seleccion. Per l’amata cotoletta Messi ha accettato con piacere l’ospitalità di Giannino dove un tempo imperava Lorenzo Tonetti e dell’Osteria del Corso in corso Garibaldi dove qualunque personaggio del calcio o della televisione ha mangiato almeno una volta. Ora è la casa di Bobo Vieri".

"Messi si è concesso poco alla mondanità. Solo una cena in cui tra i 15 commensali compariva anche Flavio Briatore e due concessioni più per dovere che per reale piacere alla discoteca Hollywood di corso Como dove qualunque star ha timbrato il cartellino e il Byblos. Una Coca Cola nel privé super blindato, qualche sorriso alle bellezze di contorno. Ma niente di più. Nelle sue sortite milanesi Leo ha sempre dimostrato di essere un impeccabile professionista. Molto semplice e senza stravizi. Ora, più di 5 anni dopo quelle «visite», il campione del Barcellona torna d’attualità per il sogno nerazzurro. Non c’è più un contratto da testimonial da firmare. C’è un progetto da realizzare. Utopistico, ma che in questa strana estate accende la fantasia dei tifosi nerazzurri che 10 anni dopo hanno dovuto festeggiare solo l’anniversario del Triplete", chiude Gazzetta.

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