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Asllani e Bellanova, comparse da 24 milioni. Inter, ripensa al precedente Barella

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I due giovani nerazzurri, arrivati a Milano questa estate, non sono ancora riusciti a dimostrare il loro valore

Fabio Alampi

Arrivati all'Inter questa estate con l'entusiasmo della loro gioventù, Kristjan Asllani e Raoul Bellanova non sono riusciti fin qui a ritagliarsi uno spazio importante: solo 3 spezzoni di gioco e 30 minuti complessivi per il centrocampista albanese, 2 apparizioni per 24 minuti totali per l'esterno. Questo nonostante le prestazioni tutt'altro che esaltanti dei loro compagni di squadra. A questo punto il dubbio sorge spontaneo: Inzaghi crede davvero in loro? O li considera solamente dei numeri?

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Comparse costose

Asllani e Bellanova sono stati gli unici movimenti in entrata, oltre a Lukaku, che sono costati qualcosa all'Inter: per entrambi è stato pagato il prestito oneroso, con il primo che prevede l'obbligo di riscatto, mentre il secondo solamente un diritto. Nonostante questo i due giocatori che sono stati fin qui delle comparse, come scrive La Gazzetta dello Sport: "L'Inter ha già investito sette milioni di euro (4 per il prestito di Asllani, 3 per quello di Bellanova) e potrebbe arrivare a una cifra complessiva di 24 milioni (10 per l'obbligo di riscatto dell'albanese, 7 per il diritto dell'esterno). [...] Allo stato attuale, con una situazione complicata da cui uscire, Asllani e Bellanova non possono essere i salvatori della patria. Meglio affidarsi all'usato sicuro, a Brozovic e Dumfries. Il problema, per l'Inter, è anche che Marcelo e Denzel sembrano sottotono ultimamente".

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Il precedente Barella

"Torna alla memoria il Conte-pensiero, con la celebre frase del tecnico salentino al primo anno da allenatore dell'Inter, dopo la sconfitta contro il Borussia Dortmund in Champions League: "È un gruppo di giocatori in cui, a parte Godin, nessuno ha vinto niente. Ci sono anche situazioni difficili da gestire. A chi chiediamo? A Barella, che abbiamo preso dal Cagliari? A Sensi, arrivato dal Sassuolo?". [...] Il precedente di Conte aiuta perché le cose si sono poi evolute positivamente, specialmente se si prende Barella come termine di paragone: l'ex Cagliari è stato inserito gradualmente e poi è diventato un punto fermo di quella squadra, un trascinatore verso lo scudetto nerazzurro e l'Europeo vinto dall'Italia. Ma già alla quarta giornata nella prima stagione all'Inter, nel derby vinto 2-0, era arrivata una maglia da titolare. La prima di molte. Per Asllani e Bellanova la strada sembra ancora lunga".

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