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"Non è un inedito, il nome del centrale del Salisburgo. L’Inter lo ha seguito in diverse occasioni in passato, anche dal vivo proprio con il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin. Il nome non è mai sparito dai radar nerazzurri. Di Solet piace quasi tutto: la struttura fisica, la buona qualità tecnica, la capacità di essere versatile, visto che in carriera è stato impiegato sia una reparto a tre sia una difesa a quattro. Le qualità del difensore sono note agli scout di mezza Europa: è un 2000, è nel pieno del suo processo di crescita, in un reparto a tre sarebbe in grado di coprire sia il ruolo di centrale sia quello di braccetto. Quest’anno il suo rendimento è stato frenato da qualche infortunio di troppo, che tra le altre partite ha fatto saltare al difensore francese anche la seconda sfida contro l’Inter, quella giocata in Austria".
"Che cosa è cambiato rispetto al passato? La situazione contrattuale. Per Solet prima il Salisburgo sparava alto, in termini di valutazione. Solo l’estate scorsa il club austriaco chiedeva 20 milioni di euro. E anche a gennaio, quando ad avvicinarsi fu il Napoli, la richiesta fu intorno ai 13 milioni di euro. Il contratto però recita scadenza giugno 2025 ed è un passaggio da non sottovalutare, un assist per i potenziali acquirenti. Perché al momento non si parla di rinnovo di contratto. E dunque il Salisburgo si trova nelle condizioni di dover immaginare una cessione per monetizzare. Lo stesso giocatore, peraltro, vedrebbe di buon occhio un’avventura in un campionato di maggior prestigio. Ecco perché oggi agganciare Solet potrebbe essere un’occasione, con un prezzo intorno ai 10 milioni", aggiunge Gazzetta.
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