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Ridicoli 2 pesi e 2 misure contro l’Inter. Basta attaccare Dumfries: chi lo fa dimentica che…

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L'editoriale di Alfio Musmarra per Fcinter1908: alla prima sconfitta in campionato, già processi all'Inter. Di gente con la memoria corta

Alfio Musmarra

La vittoria con lo Scheriff è una boccata d'ossigeno per l'Inter di Inzaghi alla ricerca ancora di quell'equilibrio centro di gravità permanente che ancora non c'è.

Certo non è facile in così poco tempo trasferire delle nuove idee di gioco e farle apprendere al meglio, ma contestualmente si poteva pensare di essere a un punto migliore dopo il lavoro instradato da Antonio Conte. È chiaro poi che ognuno ci deve mettere del suo e probabilmente in questo senso Simone Inzaghi vuole più imprevedibilità, maggiore intensità sotto porta, ma dietro si balla che è una meraviglia ed il centrocampo fatica a fare da schermo come ai vecchi tempi. Al netto di un mercato che di sicuro ha tolto e non aggiunto.

Però contesto chi fa drammi, associa la parola ‘fallimento’ ad una squadra che comunque va rispettata.

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Perché in queste settimane vedo sempre la malizia in chi punta il dito contro Calhanoglu omettendo che sia arrivato a zero e in una situazione di necessità estrema. Quando perdono gli altri si parla di esperienza, ma quando facciamo un mezzo passo falso noi cade il mondo. Ridicolo.

Così com’è ridicolo strumentalizzare una sconfitta con la Lazio. Perché quando poi perdono gli altri è sempre colpa dell’arbitro. Quando accadeva a noi era l’alibi dei perdenti.

Perché per coloro che l’avessero dimenticato l’Inter non ha investito come altre sul mercato, ha fatto quel che ha potuto in un contesto tremendamente complicato, ciò che si chiede è il massimo impegno e sacrificio. Dare tutto sul campo senza attaccarsi ad alibi che non vogliamo e che non cerchiamo.

Però vorremmo vedere lo stesso metro di giudizio con tutti. Solo questo.

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Dopo la vittoria con lo Scheriff ho letto cose anche eccessive nei confronti di alcuni nostri giocatori. Su tutti Dumfries. Non sarà Hakimi ma non si può già mettere nel mirino un ragazzo che ha buonissime potenzialità, che ancora deve integrarsi, imparare la lingua.

Gli va dato tempo per inserirsi in una nuova squadra, in una nuova città, un nuovo modo di giocare. Avete forse dimenticato che anche Hakimi ha avuto bisogno di una fase di adattamento? E stiamo parlando di Hakimi, il più forte esterno che ci sia oggi sulla piazza. Eppure sulla fase difensiva non era in linea con i codici del calcio italiano. Ha imparato e da quel momento è diventato completo e devastante.

Ora non possiamo mettere sullo stesso piano i due, lo sappiamo, ma per l’amor di Dio lasciamolo tranquillo perché ha bisogno di sostegno. Lui come tutti, in primis Stefano Sensi. Mi ha fatto enorme piacere il suo ingresso ed il sostegno della Curva Nord. Il ragazzo ha qualità straordinarie. Inutile aggiungere altro. Ma invece di borbottare aiutiamolo, sosteniamolo. Può solo essere un valore aggiunto.

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Vidal è cresciuto alla distanza e dopo il gol ha dato l’impressione di giocare molto meglio. Lo stesso Bastoni è entrato con un piglio più cattivo, le critiche nei suoi confronti le ho trovate fuori luogo: che doveva fare sul rigore? Tagliarsi il braccio? Mah..

Affrontiamo quindi la stagione che ci aspetta con la consapevolezza che possiamo giocarcela con tutti ma senza drammi, perché al contrario di altri noi abbiamo venduto dei big e investito ( si fa per dire) una minima parte. Mentre altri non hanno venduto e hanno investito cifre importanti per rinforzarsi. Noto con stupore che nessuno sottolinei più questi aspetti come accadeva fino a un anno fa con noi. Per non parlare dell’ingaggio di alcuni tecnici. Ora silenzio totale.

Prepariamoci quindi alla sfida con la Juve memori di quanto avvenuto a Torino qualche mese fa a campionato acquisito. Memori del risultato di domenica scorsa con la Lazio e con la consapevolezza che non si possono concedere spazi in contropiede a Chiesa, Morata e Cuadrado. Ogni tanto si può cambiare lo spartito, ma l’importante è scendere in campo con lo spirito giusto. Perché contro la Juve può scoccare la scintilla che serve ad accendere la stagione e San Siro come sempre non farà mancare il proprio respiro.

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