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Bolingbroke: “Vogliamo dare tempo a De Boer. Suning? Idee chiare: ci hanno dato una colpa”

Michael Bolingbroke, attuale amministratore delegato dell'Inter, ha parlato alla stampa nel corso di una visita londinese. Fiducia a De Boer ed entusiasmo per i piani di Suning

Dario Di Noi

Michael Bolingbroke, ad dell'Inter, ha rilasciato alcune dichiarazioni da Londra, dichiarazioni rilasciate durante la conferenza 'Leaders in Sport business' di giovedì 6 ottobre . Parole raccolte da 'Associated Press', in cui il dirigente inglese ha innanzitutto ribadito la fiducia a Frank De Boer: "E’ arrivato 10 giorni prima dell’inizio della stagione. Perciò vogliamo dargli del tempo".

 Successivamente, Bolingbroke ha parlato con entusiasmo - per circa 40 minuti - del piano quinquiennale con si intende trasformare il club: "Il mio compito da quando sono entrato nell’Inter (nel 2014) è sempre stato quello di riportare l’Inter al successo dentro e fuori dal campo: portarla costantemente in Champions League, per fare soldi, non per perderli. Il cambio di proprietà da Thohir a mister Zhang ha accelerato i piani. I nuovi proprietari pensano che, come club, abbiamo completamente sottostimato il valore della presenza in Cina e che siamo colpevoli di non aver esplorato abbastanza il mercato cinese. Quando ci siamo seduti a parlare con loro, ci hanno chiesto perché non avessimo più sponsor in Asia. Tutta politica? Se lo fosse, perché avrebbero dato come priorità quella di non perdere soldi? Per i club europei è molto difficile stare in Asia, a meno che tu non abbia un ponte che ti apra certe porte. Se non ci fosse Suning, non sarebbe possibile avere accesso al business in Cina. Con l’accesso di cui loro dispongono, ora abbiamo opportunità che prima del loro arrivo non esistevano".

Infine, il dirigente nerazzurro, a Milano dal 2014, ha risposto ad alcune domande sul Jiangsu Suning e sui calciatori cinesi che sognano di approdare un giorno all'Inter: "Suning ha già speso un sacco di tempo nel cercare di capire come funzioni il sistema di lavoro nelle nostre academy. Vogliono che il Jiangsu Suning sia al top della Chinese Super League, ma non importando giocatori, bensì facendo crescere i loro. Portare giocatori cinesi all’Inter? Noi falliamo se non vinciamo trofei. E questo non si può fare se si compromette il livello tecnico della squadra per fare acquisti buoni per gli sponsor".

(New York Times)