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Conte: “Bello se fossimo noi a chiudere regno Juve. Lukaku? Non dimentico…”

L'allenatore nerazzurro ha commentato la vittoria di oggi e la classifica ai microfoni di DAZN

Daniele Vitiello

Al triplice fischio di Inter-Sassuolo, Antonio Conte ha parlato ai microfoni di DAZN. Queste le considerazioni dell'allenatore nerazzurro: "Sicuramente c'era da fare uno step se volevamo fare una stagione da protagonisti nel senso vero, diventare una pretendente per lo scudetto in maniera importante. C'era da alzare la soglia della cattiveria, della determinazione e della resilienza. Ci sono partite come oggi in cui affronti una squadra con una testa sgombra e viene a far bella figura in casa nostra. Se siamo più bravi, cattivi e cinici oggi possiamo fare 5-6 gol e non tenerla aperta fino alla fine, anche se c'è stato questo gol con Skriniar fuori. Complimenti al Sassuolo, sono 3 punti importanti per noi e testimoniano che stiamo crescendo. Con questo atteggiamento forse saremmo ancora in Champions League".

C'è ancora tensione?

"Ogni partita per noi vale 6 punti, non 3. Mettiamo ogni volta un mattone pesante e fa capire a chi ci segue che c'è una pretendente molto credibile che ha voglia di fare sul serio fino alla fine. Tutte le partite per noi contano tanto. C'è soddisfazione, stiamo cercando di fare qualcosa di bello per un club che è da 10 anni che non vince, anche se non è stato l'unico. Sarebbe bello se fossimo noi a spodestare questo regno. Da qui alla fine ci sarà tensione: il pallone pesa. Agli altri pesa un po' di meno, soprattutto se giocano senza obiettivi".

Quando e perché è cambiato il modo di recuperare la palla?

"Ci sono partite e partite. In quella di oggi sapevamo di trovare una squadra che fa del palleggio la sua arma migliore e chiudergli il campo in una zona centrale è stata una strategia. Anche nella scorsa stagione ci prendevamo rischi molto importanti e alcune volte pagava, altre volte meno. Le squadre alla fine ti studiano e abbiamo visto che pagavamo dazio nell'1 contro 1 e cerchiamo ora di trovare una via di mezzo. Essere compatti in una zona di campo ti permette di sfruttare le caratteristiche di giocatori come Lukaku, Hakimi e Lautaro che in campo aperto possono far male".

Lukaku e Lautaro si conoscono e sono molto vicini.

"Stiamo lavorando da un bel po' con loro. Fanno molto bene ciò che gli chiedo anche quando attaccano la profondità, si muovono in sincronia. Ci tengo a sottolineare l'apporto di Sanchez: in questo momento meriterebbe di giocare, oggi è un'alternativa importante e lo si vede anche quando entra a gara in corso. E' più tecnico rispetto agli altri due e anche oggi poteva fare gol. In attacco c'è gente che sgobba per la squadra. Pinamonti non si è tolto tante soddisfazioni, ma quest'anno sta facendo l'università e lavora per crescere".

Lukaku a che punto è del suo percorso?

"Il lavoro su Romelu penso si sia visto. In tanti all'inizio storcevano il naso e parlavano di un giocatore sopravvalutato. Io ho detto fin da subito che si trattava di un diamante che poteva diventare qualcosa di straordinario. Ha fatto miglioramenti eccezionali, ma può ancora migliorare, così come Lautaro. L'Inter è messa bene con gli attaccanti perché sono tutti e due molto giovani. Quello che mi piace e che la squadra ammira in loro è che non giocano esclusivamente per il gol".

Soddisfatto oggi di Eriksen?

"Secondo me anche lui sta sviluppando una parte che forse gli era un po' sconosciuta. Sappiamo che il campionato italiano è molto tattico e lui ora sta crescendo e su di lui contiamo. Oggi davanti alla difesa ha fatto quello che chiedevo in una partita molto difficile perché sapevamo di dover concedere il possesso palla per far male al Sassuolo. Oggi potevamo fare tanti gol e dispiace per il gol subito con un giocatore nostro fuori. Ora siamo molto più equilibrati, solidi e maturi e per vincere il campionato la solidità è la prima cosa. Col Cagliari sarà un'altra battaglia. Con la mente sono già lì".

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