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Suarez: “Suning pensa solo agli affari. Conte sa solo chiedere. Ma faccia giocare Eriksen che…”

Foto tratta da AS

Luisito è stato intervistato da AS e non ha risparmiato le sue critiche al club nerazzurro e all'allenatore

Eva A. Provenzano

Hanno intervistato Luis Suarez e lui ha detto la sua su tanti argomenti, da Messi ai big d'Europa, fino a parlare dell'Inter, senza dimenticare di lanciare qualche frecciata a Suning. L'ex giocatore nerazzurro è partito dagli effetti del coronavirus  sul calcio e ha sottolineato: «Non mi abituo all'assenza della gente negli stadi, non mi sembra neanche calcio, non hanno lo stesso ritmo le gare. Di solito sono accompagnate da rumori, urla, fischi o applausi e mi sembra tutto surreale e per i giocatori deve essere ancora più strano». 

-Come l'hanno presa in Italia la notizia del possibile addio di Messi? 

 Direi quasi come la notizia dell'anno o del secolo. Da lontano posso sbagliarmi, ma conosco il Barcellona e penso che ci debba essere qualcosa che ha infastidito molto Messi per fare quello che ha fatto. Non lo so, dev'essere stato qualcosa di grosso. Forse una promessa non mantenuta. Non so cosa sia il burofax che ha mandato, ai miei tempi avremmo mandato una lettera con un francobollo da cinquanta centesimi. Avrebbero dovuto dare altre spiegazioni, scioccante che la cosa sia finita così. Se sarà libero a fine anno? Bisognerà aspettare qualche mese per capire. Una volta che dici di voler andare via può succedere di tutto. Se aveva preso quella decisione sarà difficile per lui restare. Credo sia un peccato se dovesse lasciare il Barça, dovrebbe giocare lì fino a fine carriera e poi restare in dirigenza.  

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-Anche tu hai lasciato il Barcellona...

Era un caso diverso. Il pubblico non accettava la staffetta con Kubala. Herrera aveva capito tutto e mi ha portato all'Inter. Il Barcellona poi non aveva soldi, stava lavorando sul nuovo stadio e la mia vendita ha risolto i problemi o buona parte. Mi hanno pagato 25 pesetas. Altri campioni come Ronaldo, Ronaldinho, lo stesso Maradona hanno lasciato? È come se il Barcellona non volesse che le storie finiscano bene. Sono cose strane, non durano a lungo i giocatori, ci deve essere un motivo. 

 -Tu sei l'unico giocatore spagnolo ad aver vinto il Pallone d'oro... 

E quest'anno non lo daranno a nessuno e nessuno si ricorderà di me. Sì. Già mi pensavano poco senza ricordare il Pallone d'oro, figuriamoci quest'anno che non lo consegnato. Scherzi a parte, dopo tutto quanto accaduto non succede nulla se per un anno non lo consegnano. Lo hanno fatto perché non tutti i giocatori hanno avuto la stessa situazione. Poi alcuni hanno segnato prima del lockdown, altri dopo. Poteva anche essere il primo pallone d'oro non vinto da Messi o Ronaldo. Cristiano ha vinto lo scudetto, ma alla Juve non è una novità, ne hanno vinto otto di fila, ma in Europa non ha fatto nulla. Io lo avrei dato a Lewandowski. Per tutto quello che ha fatto quest'anno e per quello che ha fatto negli ultimi anni. Non è solo un marcatore, sa giocare. Mbappé, se penso al futuro, mi piace. È veloce, dribbla ed è forte fisicamente. Ma dovrebbe segnare di più. So che piace a Florentino Perez e lo sta seguendo. Neymar? Non lo so, non mi convince abbastanza. Fa cose meravigliose, poi è inibito in altre gare, a Parigi non ha avuto continuità. 

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-Segui il campionato spagnolo per commentare le partire del Barcellona...

È quello che mi resta, guardare le partite. Non ho smesso di guardare il campionato spagnolo da quando si può vedere anche in Italia... Ho sempre detto che ci sono calciatori che pensano solo ai soldi. Non capisco chi guadagna già 10 o 12 milioni che motivo ha di cambiare club per andarne a guadagnare altrove 14 o 15. Cosa cambierà nella loro vita per altri due o tre milioni? Dove troveranno una squadra migliore del Real Madrid o del Barcellona, ​​o della Juventus o dell'Inter, che è un altro esempio? Ecco cosa sta succedendo. Capisco il calciatore che cerca un miglioramento del club per aspirare a vincere titoli...

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Ebbene, in questa Inter dei cinesi non conosco nessuno, tranne i dipendenti che sono lì da tanti anni. Non so se qualcuno sta dimenticando che non solo ho giocato per l'Inter per nove anni e ho vinto due Coppe dei Campioni, ma poi ho lavorato per più di 15 anni con Massimo, il figlio di Angelo Moratti che mi ha ingaggiato come giocatore. Questi signori hanno comprato il club non per renderlo di nuovo fantastico, ma per fare affari. Non sono interessati a nient'altro. Hanno persino cambiato il nome della Pinetina e ora lo chiamano Suning e il nome di Moratti si vede a malapena. Quelli che c'erano prima dei cinesi hanno già fatto affari e volevano le stesse cose. Non hanno una cultura calcistica, non conoscono il calcio, solo i soldi.

-Non va più a San Siro?

Quasi nulla, tra il fatto che sono un commentatore per la Spagna e gli orari che coincidono. Poi non ho il pass, né io né tutti i miei ex compagni. Ma se un giorno voglio andare, posso chiamare al telefono e chiedere un biglietto. Immagino che me lo darebbero. Saprei già chi chiamare. È un'altra Inter, non la "grande Inter", come si chiamava la nostra. 

-Ma tu guardi ogni partita dell'Inter, non prenderci in giro...

Sì, sì, naturalmente. È la mia squadra. Con Conte quest'anno la vedo un po' meglio. La stessa cosa si può fare in campionato perché anche se partiamo, la Juve non è forte come gli altri anni, credo. Il Real Madrid è tanto Madrid, comunque, anche se non segna molti gol.

-Dove può essere più pericolosa l'Inter? 

Devono stare attenti ai due attaccanti. Lukaku e Lautaro segnano con grande facilità ma all'Inter manca un leader a centrocampo. Uno che comandi il gioco. Volevano acquistare Kante ma Kanté è un recupera palloni. Capisce che intendo? Ha vinto un Mondiale Kanté ma facendo quel ruolo lì, il recupera palloni. Non lo hanno acquistato perché il Chelsea non ha voluto. Per questo, che facciano giocare Eriksen. Il danese è un ottimo giocatore anche se mi sembra che al ragazzo manchi un po' di carattere. Ma di certo con 15 o 20 minuti a partita non può fare nulla. Deve giocare più partite consecutive. 

-Immagino che Conte non ti piaccia molto...

Quello che non mi piace è che gli allenatori chiedono tanto. Non smettono di chiedere. Si spendono centinaia di milioni di lire, scusate in euro (ride.ndr) Credono di vincere loro i campionati. E quelli che li vincono sono i giocatori. Coloro che cambiano le partite non sono gli allenatori con i cambi, sono i buoni giocatori con le loro azioni. Gli allenatori oggi pensano a farsi ascoltare urlando. Ma contano i giocatori con personalità. Conte pensa di essere il capo del club. Chiede, chiede, chiede. E firmano contratti di due-tre anni e hanno 3-4 assistenti, il secondo, il preparatore, il preparatore del portiere e quello che firma i verbali. Poi se le cose vanno male per mandarlo via devi pagare 40 mln. Per questo dovrebbero comprarsi un club, per poter fare quello che vogliono. Non smette di lamentarsi e se non gli dai quello che vuole dice che se ne va. E quasi si faceva mandare via.

(Fonte: AS)

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