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Cottarelli: “InterSpac? A breve sondaggio tra i tifosi, le cifre per entrare. Con Suning…”

Cottarelli: “InterSpac? A breve sondaggio tra i tifosi, le cifre per entrare. Con Suning…”

Le parole dell'economista e tifoso dell'Inter: "Siamo ancora a livello esplorativo, non abbiamo ancora preso contatto con la società"

Marco Astori

Carlo Cottarelli, economista e grande tifoso dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Radio Nerazzurra del progetto Interspac. Queste le sue dichiarazioni: "Siamo ancora a livello esplorativo, non abbiamo ancora preso contatto con la società: l'abbiamo fatto due anni e mezzo fa senza interessa da parte loro. Il progetto è vedere se c'è la possibilità che i tifosi partecipino alla proprietà dell'Inter: il club è in una situazione finanziaria non troppo felice, nonostante lo scudetto. Siamo grati agli Zhang, ma la situazione non sembra essere tra le migliori: il capitale fresco dei tifosi non può non rafforzare la società.

Stiamo cercando di farlo, abbiamo diverse tappe: ci sono tante cose da definire, le vedremo. Il primo punto è ampliare la nostra società a personaggi più noti per acquisire credibilità nei confronti dell'opinione pubblica. Poi spero che presto creeremo una piattaforma per fare un sondaggio, anche per altre società, per capire in quanti parteciperebbero: questo dà più credibilità alla proposta. Uno può decidere la quota minima di partecipazione, ci vuole un importo minimo non ancora deciso: noi al momento partecipiamo con 1000 euro a testa, questa può essere una cosa simbolica, non è un numero fisso. Si può pensare ad un ingresso minimo per 500-1000 euro, ma non abbiamo deciso: l'ordine di grandezza è questo.

Il passaggio ad Oaktree cambia qualcosa? L'azionariato popolare dà stabilità a prescindere dalla controparte: nel Bayern la maggioranza è dei tifosi e il restante 25% è di Allianz, Adidas e Audi. Però si possono pensare modelli in cui i tifosi abbiano la maggioranza anche in una società italiana, dipende da quanto si raccoglie. Oaktree? Si sentono tante etichette, è un fondo che ha soldi e in parte presta e in parte interviene: si può chiamare private equity, altri usano termini più pesanti.

Lo stadio? Non ho molto da dire, noi stiamo rivedendo la proposta come business plan, ma non posso scendere nei dettagli: lo stadio è fondamentale. Noi, riuscissimo ad entrare, è per farlo in collaborazione con la proprietà: non possiamo fare una proposta aggressiva. Bisogna lavorare con l'attuale proprietà, anche per lo stadio. L'eventuale tesoretto come cassa? Il problema di liquidità è stato superato col prestito di Oaktree, che però costa un mucchio di soldi: il capitale fornito serve a rimpiazzare un prestito molto oneroso, io parlo di quello che leggo. Se si parla di un tasso di interesse tra il 12 e il 15%, vi rendete conto qual è la spesa per interessi. Se si sostituisce un capitale ad un prestito, vuol dire che si risparmiano soldi di interessi che possono essere usati per rinforzare la società.

Con Suning? Due anni fa c'è stata un'interlocuzione, io non ho mai incontrato la proprietà: c'era stato detto che non c'era interesse. Noi vogliamo completare il lavoro prima di fare una proposta: Suning sa che esistiamo. Moratti? Non c'è stata discussione, lui ha venduto a Thohir, Thohir a Zhang, ora sembra un tentativo per tornare indietro. Quando la proposta viene concretizzata e si fa una raccolta, possono partecipare tutti gli interisti. Non c'è nessuna partecipazione di Moratti al momento. Ieri ha detto una cosa molto giusta: è difficile da fare, noi ci proviamo. Io ricevo tutti i giorni messaggi di interisti interessati, ma andiamoci piano, determinati ma con prudenza.

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