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Dzeko, all’Inter seconda giovinezza: “Lo voleva già Conte, la verità sul rinnovo”

Alessandro Cosattini

Seconda giovinezza - felice - all'Inter per Edin Dzeko: nel 2019 Conte lo voleva, ora si sta conquistando un altro rinnovo a suon di gol

Nel segno di Edin Dzeko. Ancora una volta. È il bosniaco a decidere il match di San Siro contro il Napoli, a regalare all’Inter 3 punti che la rilanciano nella corsa allo scudetto 22/23. E proprio il centravanti a fine partita ha parlato, tra campo e futuro. Ecco cosa c’è dietro le sue dichiarazioni secondo La Gazzetta dello Sport:

Dzeko al centro dell'Inter

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Edin Dzeko ha segnato un gol dal peso specifico incalcolabile per lanciare la rincorsa dell’Inter, ma gli sms di ringraziamento arriveranno da amici sparsi in diverse città: da Milano a Torino, perfino dalla sua vecchia amata Roma. In generale, contro il Napoli Edin ha dimostrato che in questo 2023 non starà un passo dietro a Romelu Lukaku e a Lautaro Martinez, non sarà il cavalier servente di due titolari già decisi a tavolino, semmai si piazzerà accanto a loro, con pari dignità e magari uguale possibilità di giocare: a Simone Inzaghi il compito di imbastire la coppia migliore di volta in volta, intanto nella gara dell’anno il tecnico nerazzurro ha indovinato la mossa bosniaca accanto al mammasantissima belga. Dzeko titolare assieme a Lukaku in un attacco formato da due centravantoni possenti, il vecchio sogno di Antonio Conte appena sbarcato all’Inter nel 2019, è diventato realtà tre anni dopo tra le pieghe di questa strana stagione.

Nel primo tempo i due hanno partecipato al festival dello spreco, con diverse occasioni divorate soprattutto dal belga: Romelu, però, con la sola presenza fisica ha intimidito la difesa del Napoli e duettato spesso con il compagno. Nella ripresa, poi, Edin ha raccolto meritatamente quanto era stato seminato in precedenza ed è andato a segno nel suo 17° anno solare consecutivo: dal 2007 in avanti, mai mezza pausa.

Dzeko, verità sul rinnovo

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Con questo gol Dzeko ha avvicinato la vetta, riposizionato se stesso dentro l’ecosistema nerazzurro, ma ha pure fatto uno sgambetto a un vecchio maestro: il rapporto con Luciano Spalletti è stato un viaggio sulle montagne russe tra carezze, abbracci e plateali risse. All’Inter, invece, ha trovato una seconda felice giovinezza, anche perché lui seppellisce con una risata chi gli fa notare che sulla carta d’identità c’è scritto 36, che diventeranno 37 a marzo. Ha segnato 20 gol con l’Inter in A, tutti dopo aver compiuto i 35: tutti gli altri giocatori nella storia nerazzurra andati a segno a quell’età ne contano in totale 19.

Ha ammesso da tempo che, se continuerà così, il resto verrà da sé, ovvero firmerà il rinnovo di contratto che l’Inter è pronta ad offrirgli: «Ho 36 anni, ma voglio giocare ad alti livelli e so che ci posso riuscire. Mi vedo all’Inter finché riesco a fare la differenza», ha concluso. Solo i crampi, nell’ennesimo scatto in ripartenza, gli hanno impedito di finire una partita che ricorderà comunque: «Non preoccupatevi, sto bene…», ha pure detto felice andandosene via”, si legge.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)