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ESCLUSIVA Aceti: “Stesso boom ricavi, metà spesa, no traslochi. Ecco il nuovo Meazza”

Marco Macca

E' vero che i costi sarebbero meno della metà rispetto a quelli per la costruzione di un nuovo stadio?

Abbiamo stimato che, per garantire le stesse prestazioni richieste dallo stadio promosso dalle squadre, come capienza e come metri quadri dedicati agli spazi polivalenti, ovvero quelli che garantiscono la redditività, occorrerebbero circa 300 milioni di euro, circa la metà di quanto spenderebbero le squadre per un nuovo impianto (600 milioni solo per lo stadio, ndr). Ne deriverebbero enormi vantaggi, non ultimo la possibilità di mantenere il brand San Siro, che sarebbe rinnovato nel rispetto dovuto nei confronti della sua storia e dei precedenti passaggi architettonico-ingegneristici.

Nel frattempo Inter e Milan giocherebbero comunque a San Siro o dovrebbero 'traslocare'?

Potrebbero assolutamente restare a San Siro. Abbiamo dimostrato che i lavori si possono svolgere anche durante la stagione agonistica. Con Nicola Magistretti, a fine 2021 ho partecipato ad alcune call con lo studio di ingegneria che si sta occupando della direzione dei lavori del Santiago Bernabeu di Madrid. Ho parlato con i tecnici e ho constatato la loro visione sull'argomento. Anche loro si sono espressi in maniera molto favorevole sulla riqualificazione di San Siro. Se consideriamo che stanno ristrutturando il Bernabeu in pieno centro, con palazzi ben più prossimi al perimetro dello stadio, a maggior ragione San Siro potrebbe prestarsi bene allo scopo. Senza contare che Florentino Perez (presidente del Madrid, ndr) è proprietario di molti terreni fuori dalla città e, se avesse avuto dei dubbi su quella soluzione, avrebbe potuto benissimo promuovere la costruzione di un nuovo impianto su uno di essi. Anche secondo gli spagnoli, dunque, la riqualificazione è la strada giusta e assolutamente fattibile anche durante la stagione agonistica.

In che modo permetterete a Inter e Milan, eventualmente, di continuare a giocare al Meazza?

Con interventi graduali e mirati, soprattutto per quanto riguarda i retro tribuna dei primi due anelli. Agendo prima nelle aree oggi non sfruttate e poi riqualificando quelle che già ci sono, non andremo mai a chiudere settori che già garantiscono redditività ai club. In più, nella logica di un'economia circolare, altri interventi potrebbero essere realizzati sfruttando le parti di cemento ricavate dalla frantumazione delle porzioni non più utilizzate del terzo anello, che sarebbero portate a terra e utilizzate per altra funzione nella galleria panoramica. Potremmo rendere lo stadio tecnologicamente all'avanguardia e al passo con i tempi.

Quanto tempo stimate per la realizzazione eventuale dei lavori?

L'iniziativa che abbiamo presentato al Comune di Milano nel 2020 teneva conto di un campo di operazione che garantiva la realizzazione dell'intero progetto in tempo utile per le Olimpiadi del 2026. In ogni caso, vista la possibilità di agire per lotti funzionali, anche oggi si possono studiare modalità di intervento che garantiscano la conclusione dei nuovi lavori essenziali, magari anche utili per soddisfare le richieste del CIO (Comitato Olimpico Internazionale, ndr), rimandando i successivi completamenti eventualmente anche dopo le Olimpiadi.

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