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ESCLUSIVA Pomini: “Inter, occhio al Sassuolo. Frattesi? Uno così non si vedeva da anni”

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Intervista all'ex portiere e bandiera neroverde, più di 200 presenze e 13 stagioni con la formazione emiliana
Fabio Alampi Redattore 

Prima in classifica a punteggio pieno, l'Inter punta a confermarsi e a proseguire l'ottimo inizio di campionato: i nerazzurri affrontano mercoledì il Sassuolo, formazione storicamente ostica e già in grado di espugnare San Siro per ben 4 volte. In vista del match contro gli emiliani Fcinter1908 ha contattato in esclusiva Alberto Pomini, ex portiere e bandiera neroverde con più di 200 presenze ufficiali.

Sia Inter che Sassuolo sono reduci da vittorie: che partita ti aspetti?

L'Inter ha fatto 5 vittorie su 5 ed è la squadra da battere quest'anno, sono partiti forte e sono in uno stato di forma eccezionale. Il Sassuolo l'ho visto allo stadio contro la Juventus: brillanti, giocano bene a calcio, si stanno compattando dopo le prime uscite. Verrà fuori una bellissima partita, con i giocatori che scenderanno in campo mi aspetto un match divertente. Va considerato che sarà un turno infrasettimanale, un po' la fatica e un po' il turnover si faranno sentire.


L'Inter viene indicata da molti come la favorita per lo scudetto.

Lo penso anche io, è la favorita come lo era anche negli ultimi anni. Quest'anno se la giocherà con il Milan, che al di là del derby si è rinforzato e dirà la sua, e il Napoli, che non è partito fortissimo ma ha una rosa di tutto rispetto. A prescindere dalla sconfitta contro il Sassuolo, tra le favorite ci metto anche la Juventus, e poi farei attenzione alla Roma. Credo però che l'Inter sia un gradino sopra tutte le altre.

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Il Sassuolo, invece, appare come una squadra ancora in via di definizione dopo l'ultimo mercato.

Gli ultimi anni del Sassuolo sono sempre stati caratterizzati da cessioni illustri, quest'anno il cambiamente è stato forse ancora più drastico: hanno puntato su tanti giovani con poca esperienza in Serie A, per cui avranno messo in conto che dovranno soffrire un po' all'inizio, e i risultati ottenuti fin qui lo dimostrano. Ogni tanto si spegne la luce in alcuni momenti della partita e questo ti costa punti, in Serie A non puoi permetteri di abbassare la concentrazione nemmeno per 2 minuti. C'è tutto per fare bene: ambiente, allenatore e qualità dei calciatori, ci sono ampi margini di crescita.

Tra le tante cessioni di questa estate spicca quella di Frattesi: ti aspettavi che potesse candidarsi da subito per un ruolo da protagonista anche all'Inter?

In realtà sì: Sassuolo, al di là di quello che può essere percepito da fuori, è una realtà impostata da società di alto livello. Magari non c'è la pressione ambientale, ma quella della società è molto forte, la dirigenza pretende molto, ogni giocatore sa di dover andare a duemila. Frattesi me lo ricordo che arrivò dalla Roma l'ultimo anno che rimasi a Sassuolo, abbiamo fatto il ritiro insieme: era un ragazzo che mi aveva colpito per questa sua costanza negli allenamenti, sempre il primo ad arrivare in palestra. Sicuramente il fatto di aver frequentato da sempre l'ambiente delle Nazionali gli ha un po' velocizzato la crescita e lo ha responsabilizzato. Personalmente credo che un giocatore con dei tempi di inserimento così e con questa forza non si vedeva da anni in Italia, è impressionante nell'aggressione degli spazi. Mi ricorda Perrotta, che magari sembrava un giocatore di seconda fascia, ma giocava con gente come Totti e Del Piero.

Frattesi

A Sassuolo hai potuto conoscere anche Sensi, che continua ad essere bersaglio della sfortuna.

Anche lui arrivò a Sassuolo da giovanissimo, e anche quando era da noi ha sempre avuto qualche problemino fisico di troppo. Tecnicamente non si discute, e pur essendo piccolino è uno che si fa sentire in mezzo al campo. È un giocatore di alto livello, poi gli infortuni hanno rallentato quella che poteva essere la sua crescita.

Chi è partito fortissimo è Pinamonti: dopo aver segnato alla Juventus, potrà ripetersi anche contro l'Inter? Può essere questa la stagione della sua definitiva consacrazione?

Secondo me sì: gioca in maniera più matura. Il modulo di gioco, con Berardi e Laurienté che gli girano intorno, lo valorizzano e gli creano quegli spazi dove lui può inserirsi, e poi è bravo a fare anche da boa quando il Sassuolo non trova soluzioni. Potrà dire la sua e fare molto bene.

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