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Gosens: “Ero top, poi nulla. Offese di ogni tipo. Voglio Euro 2024 da titolare all’Inter”

L'esterno nerazzurro ha parlato delle sue difficoltà all'Inter, degli obiettivi che non ha smesso di perseguire, dei commenti che lo hanno toccato in negativo.

Redazione1908

Gosens: “Ero top, poi nulla. Offese di ogni tipo. Voglio Euro 2024 da titolare all’Inter”- immagine 2

Robin Gosens non ha nessuna intenzione di arrendersi e oggi più che mai è un giocatore alla conquista del posto da titolare nell'Inter. In una lunghissima intervista rilasciata a SZ è tornato a parlare del colloquio avuto a novembre con il ct della Germania, Hansi Flick. La motivazione con la quale non è stato convocato per il Mondiale in Qatar è nota, ma Robin ancora ci pensa: "La non convocazione in Qatar è stata un'enorme delusione, il punto più basso finora nella mia carriera. Ai tempi non giocavo abbastanza e questa era una cosa che comprendevo. Io stesso ero molto insoddisfatto di me stesso perché ero arrivato all'Inter con l'obiettivo di essere titolare. Se da terzino sinistro vieni preso a quasi 30 milioni di euro, questi sono tanti soldi. Allora con queste premesse uno spera di ricoprire il ruolo. Inzaghi nella scorsa stagione faceva giocare quasi sempre Perisic e ora fa giocare Dimarco? Ho dato la colpa a me stesso. In realtà speravo che grazie al trasferimento all'Inter le possibilità di giocare in Nazionale sarebbero aumentate. Invece è stato il contrario.

Perché? Perché non avevo la condizione fisica giusta per giocare da titolare. Non ero il giocatore che l'Inter aveva sperato di comprare. In parte la causa era data dalle conseguenze dell'infortunio, che avevo completamente sottovalutato. Sono un giocatore che vive del fisico. E per lungo tempo non sono riuscito a recuperare la mia forma fisica. Questo ha comportato che io in campo non fossi quello che volevo essere. Arrivavo sempre un secondo in ritardo. Ero nell'area di rigore quando la palla era già scappata di nuovo. Nella fase difensiva o inseguivo oppure l'avversario non lo prendevo proprio. E così non potevo mettere in campo i miei punti di forza: posso correre su e giù per 90 minuti e nelle mie giornate migliori vincere la maggior parte dei duelli. E ho un discreto senso del gol davanti alla porta".

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