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Hakimi: “Inter, futuro insieme. Scudetto? Ne parliamo con rispetto. Bel gioco? Non è un film”

Le dichiarazioni del calciatore dell'Inter, Achraf Hakimi, in una lunga intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica

Alessandro De Felice

Achraf Hakimi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano La Repubblica. Si parte dal bacio di Conte dopo il gol di Darmian, su assist proprio del marocchino, contro il Cagliari"È stato un bellissimo gesto d'affetto il mister è con noi qualunque cosa succeda. È un fratello maggiore, per età ed esperienza. Ci lascia liberi, ci permette di divertirci e in campo si vede. Fa parte di quel gruppo che lui stesso ha costruito".

Conte dice che lei sembra nato per giocare da esterno nel 3-5-2. È d'accordo?

"Al Real Madrid sono cresciuto con la difesa a 4, ma con tre centrali ho più libertà in attacco. L'attenzione per la tattica e la difesa, centrali nel calcio di Conte, mi sta rendendo un giocatore più completo".

Oltre ai tifosi dell'Inter, le vogliono bene quelli che l'hanno in squadra al Fantacalcio. Non tanti difensori fanno 6 gol e 5 assist.

"Me lo hanno detto! Non conoscevo il Fantacalcio. È simile ai giochi che facevo da bambino. Sono contento di avere portato bonus a chi mi ha scelto. Però nel calcio vero il primo pensiero è impedire che gli avversari arrivino alla nostra porta".

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Qual è il segreto di questa Inter?

"Vogliamo le stesse cose, seguiamo un'unica strada, siamo uniti anche fuori dal campo".

Qual è stato il momento della svolta della stagione nerazzurra?

"La crescita è stata graduale. Molti di noi erano nuovi, me compreso. Abbiamo imparato a conoscerci. Poi, certo, sono successe cose che ci hanno dato una spinta. L'eliminazione dalla Champions ci ha permesso di concentrarci sul campionato. Le sconfitte ci hanno aiutato a capire cosa volevamo".

La parola "scudetto" è vietata?

"Ne parliamo ma con rispetto, sapendo di non averlo ancora vinto. È l'obiettivo, non lo nascondo, ma mancano molte partite. Domani col Napoli sarà molto importante".

Il suo agente ha dichiarato che fra le dieci squadre che la volevano c'era anche quella di Gattuso.

"Mi cercavano perché sono giovane e a Dortmund ho lavorato bene. Ma la squadra che mi attirava di più era l'Inter, un progetto di crescita".

È uno dei testimonial della campagna per il nuovo logo.

"È un onore. Mi piace, guarda al futuro. Un futuro che potremo costruire insieme. Spero di restare a lungo in questo club, sono felice".

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Ha vinto la Champions a 19 anni con il Real Madrid. Quale passo deve fare l'Inter per andare avanti nel torneo più prestigioso?

"Sono mancati alcuni dettagli, dovevamo conoscerci meglio. Il dispiacere per l'eliminazione resta, ma siamo forti. Questa squadra farà parlare di sé anche in Europa".

Fra i suoi compagni a Madrid c'era Theo Hernández.

"Siamo molto amici. È un grande giocatore e una bella persona".

Ronaldo, il fenomeno, dice che gli sarebbe piaciuto giocare con lei. Cosa avreste potuto fare insieme?

"Mi chiedo cosa non avremmo potuto fare! Con Ronaldo si può fare tutto. Sarebbe stato bellissimo poter correre in fascia e servirgli un assist".

Chi è il suo modello di calciatore?

"Marcelo. Di lui mi piace tutto: la personalità, l'immagine, il gioco".

Ecco: il gioco. L'Inter macina punti, eppure c'è chi sostiene non sia bellissima.

"Una partita non è un film. Nel calcio conta fare gol e non prenderne, vincere e arrivare primi nei tornei".

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Perché in Spagna la chiamano "Arra"?

"Il mio nome in spagnolo è complicato da pronunciare. In Italia per i compagni e per il mister sono Achraf o Haki".

Nato e cresciuto nella periferia di Madrid, ha però scelto il passaporto marocchino.

"È stato naturale. Mi sento marocchino come i miei genitori, ne vado orgoglioso. Il Marocco è la mia casa, la mia cultura".

La emoziona giocare in nazionale?

"Ogni volta che sento l'inno, so che nel mondo altri milioni di persone lo stanno ascoltando con me, provando quel che provo io. In Marocco il calcio è vissuto con ancor più intensità".

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