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Inter, lo smart working di Conte: tre punti chiave e un’attività che libera la mente

Anche da casa l'allenatore nerazzurro lavora per migliorare la sua creatura

Daniele Vitiello

Considerando il suo carattere, restare in casa per settimane non deve essere facilissimo per Antonio Conte. Ma l'allenatore nerazzurro, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, sa come impiegare il suo tempo: "Lo smart working di Antonio Conte è un’ora buona di tapis roulant al pomeriggio. Benedette endorfine, benedetta ricerca di un’attività fisica che liberi la mente, accarezzi il corpo e mandi a quel paese lo stress. Smart working è anche un computer per scomporre analiticamente l’Inter, una tv per aggiornarsi, i dati fisici a portata di mano, i pensieri su quel che è stato, quel che poteva essere e non s’è visto, quel che domani potrà davvero diventare l’Inter".

Lavoro suddiviso in tre punti fondamentali: "Punto primo: la scomposizione dell’Inter. Funziona così: frazionando e studiando il particolare, è poi possibile avere un’idea complessiva migliore. E allora grazie allo staff, con l’aiuto del fratello Gianluca, Conte ha “appesantito” il suo computer di tutte le partite stagionali dell’Inter. Punto secondo: analisi degli avversari. Che vuol dire soprattutto Premier League e Bundesliga all’estero, corso di aggiornamento dal divano, con l’occhio attento. Ma anche lo studio approfondito di qualche realtà italiana. Terzo step: Conte sta studiando i dati fisici di ogni singolo calciatore, le curve di rendimento, parametri che potranno tornare utili in futuro. È un lavoro che verrà buono, ad esempio, per costruire l’Inter di domani, quando presto - non è ancora avvenuto - l’allenatore si siederà con la società per parlare di mercato". 

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