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Inter, Marotta: “Oaktree? Presto Zhang se ne occuperà. Sui rinnovi di Inzaghi e Lautaro…”

Marco Astori Redattore 
Beppe Marotta, ad dell'Inter, ha parlato ai microfoni de La Domenica Sportiva dopo il pareggio contro il Napoli

Beppe Marotta, ad dell'Inter, ha parlato ai microfoni de La Domenica Sportiva dopo il pareggio contro il Napoli: "E' un pareggio contro una squadra forte, muoviamo la classifica ed è la cosa più importante: ci sono ancora nove partite e 27 punti. Abbiamo un vantaggio consistente e dobbiamo gestirlo bene. Inzaghi ha una grande qualità di apprendimento: quando è arrivato aveva allenato solo la Lazio, si è trovato con noi con una pressione molto più forte: l'ha gestita bene e ha forgiato un gruppo giovane. Il suo modello di gioco è vincente e soddisfacente nella qualità tecnico-tattica: il gruppo è cresciuto con lui nell'autostima e nella consapevolezza di giocare in Champions League: vogliamo perseguire con questo modello sapendo che c'è una società che lo supporta.

Rinnovi di Inzaghi e Lautaro? Le questioni rinnovi sono tematiche che interessano molto più voi che noi: non ci sono problemi nel momento in cui entrambe le posizioni convergono nel voler proseguire. E' il caso di Lautaro, lo sarà sicuramente di Inzaghi: lui nell'Inter è cresciuto, è un allenatore titolato ed è arrivato dietro a Guardiola tra i migliori allenatori europei. E' un riconoscimento che premia le sue qualità, ma va detto che allena l'Inter, una grande società: vogliamo continuare insieme, ha un contratto fino al 2025 e ci sono tutti i presupposti perché resti con noi.

La mia Juve o la mia Inter? Sono momenti diversi dal punto di vista storico: il calcio è cambiato, Inzaghi pratica un gioco più di manovra mentre la Juve aveva grandissimi giocatori che avevano vinto tanti titoli. Questo è un gruppo che cresce, comincia ad avere il suo palmares: c'è tanto da fare ma va riconosciuto il merito di crescere continuamente. Sono due belle realtà.

Io presidente Figc? No, con l'Inter sono legato fino al 2027 e mi trovo molto bene. Poi lì avrò 70 anni ed è giusto cambiare professione: magari mi dedicherò allo sport in tematiche sociali e nella valorizzazione dei giovani che ancora non riescono a svolgere l'attività sportiva nei giusti canoni. Vorrei fare tanto per loro, lo farei con divertimento: la Federazione non è una cosa che mi interessa ma guardo con rispetto il ruolo di presidente.


L'eliminazione in Champions non ha modificato i piani, la sintesi del lavoro fatto è nello striscione che ci ha accolto allo stadio. La società come i tifosi è fiera del gruppo, siamo contenti: un conto è vincere il campionato, che viene vinto dalla più forte, mentre la Champions è legata a fattori particolari. Guardate Real-City, una uscirà, ma chi esce non è scarso. E' un torneo, non un campionato: siamo usciti ai rigori, non viene sminuito il nostro valore.

Oaktree? È una domanda di pertinenza della proprietà. Non entro nel merito. La proprietà è presente e non abbiamo nessun problema da questo punto di vista. Gestiamo la società con tranquillità e stiamo programmando il futuro. Io sono certo che questa tematica sarà affrontata dal presidente al più presto e lo sarà per il bene e la storia dell'Inter, nel rispetto dei tifosi".


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