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Juan: “Religione? Vi racconto una sera. Eravamo io, Handanovic, Naga e Obi e…”

In Brasile si sono interrogati su calcio e religione, sulle preghiere che si vedono pronunciare sui campi ai vari giocatori prima della partita o dopo un gol. ESPN Brasile ne ha parlato riferendosi soprattutto ad Handanovic. Perché Marcos al...

Eva A. Provenzano

In Brasile si sono interrogati su calcio e religione, sulle preghiere che si vedono pronunciare sui campi ai vari giocatori prima della partita o dopo un gol. ESPN Brasile ne ha parlato riferendosi soprattutto ad Handanovic. Perché Marcos al Palmerais, dopo aver parato un calcio di rigore si è inginocchiato sull'erba per pregare Dio e invece l'interista non lo ha. Il giornale brasiliano ha chiesto in merito un parere a Juan Jesus: "Lui non crede in Dio o una entità soprannaturale, è un ragazzo estremamente razionale anche proveniente da una famiglia di cristiani ortodossi e una volta mi disse: 'Come posso credere in qualcosa che non riesco a vedere o assaggiare?'. Questo tipo di discorso genera dibattito in Brasile, lì pregare prima di una partita è normale. In Italia non si vede questa usanza anche se io prego sempre che nessuno si faccia male. Una volta prima di una partita contro il Tottenham per l'Europa League nel 2013 eravamo in stanza io, Handa, Nagatomo e Obi. E' stato molto interessante perché eravamo un cristiano, un ateo, un buddista e un seguace di religioni africane e parlavamo delle forze della natura e di religione.Ognuno difendeva le sue convinzioni. Abbiamo parlato fino alle due e mezza del mattino, ma non abbiamo raggiunto alcuna conclusione e quando abbiamo visto l'ora, abbiamo deciso di dormire perché aveva una grande partita il giorno dopo (ride)".