00:10 min

copertina

Marotta: “Suning tratta con un partner per investimenti. Vogliamo che Conte resti e c’è…”

Alessandro De Felice

Le dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch'io Sport dell'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta dopo la vittoria dello scudetto

L'amministratore delegato dell'Inter, Beppe Marotta, è intervenuto in collegamento sulle frequenze di Radio Anch'io Sport. Ecco le dichiarazioni del dirigente nerazzurro all'indomani della vittoria del diciannovesimo scudetto della storia del club: "

"È una grandissima soddisfazione per un'impresa storica. Conte l'ha definita un'opera d'arte e io sono d'accordo. Come in tutte le vittorie c'è dietro grande fatica e cultura del lavoro. La crescita è stata lenta ma costante, il nuovo percorso è cominciato l'anno scorso. Non dimentichiamoci che siamo arrivati a un punto dalla Juventus e in finale di Europa League. Quest'anno Conte è riuscito a inculcare quei principi vincenti alla base di ogni successo. Conte? Di allenatori ne ho avuti tanti nelle varie categorie e devo dire che un allenatore vincente ha sempre nel suo dna qualche aspetto spigolo. Per essere vincenti devono essere così. Conte è un vincente e quest'anno non abbiamo avuto nessun problema. Lui è una persona molto trasparente, che dice quello che pensa, ed è una caratteristica importante.

FUTURO CONTE - "Spero che Conte resti al 100%. Abbiamo cominciato un ciclo. Sappiamo che siamo in un momento difficile. C'è una contrazione di ricavi dovuta alla pandemia. Immaginate che senza le partite non abbiamo introitato circa 70 milioni. Questo incide molto. Di conseguenza la spesa sul calciomercato sarà ridotta. Ci saranno confronti, così come negli altri club. Ci siederemo con Antonio e la proprietà per sapere le loro linee guida, ma c'è un giusto e sano ottimismo. Le conferme gli acquisti più preziosi? Non so quali saranno le linee guida della proprietà. Futuro del club? L'obiettivo è arrivare ad un'accordo con un partner per far confluire nelle casse la liquidità che serve. C'è grande ottimismo ma non possiamo dimenticare come la proprietà abbia profuso investimenti importanti in questi anni, quasi 700 milioni".

"La squadra è a immagine e somiglia dell'allenatore, come è giusto che sia. Ognuno modella la squadra a seconda della sua filosofia. Conte ha la sua filosofia particolare e vincente. Non si può misurare il valore di una squadra dal possesso palla: sono statistiche che restano lì. La squadra ha dimostrato di meritarsi il ruolo che ha. Vinto per demeriti degli altri? Noi abbiamo 82 punti mentre la Juventus l'anno scorso a questo puntone aveva 80. Significa che il nostro ruolino di marcia è straordinario indipendentemente dagli avversari. Mancano ancora 12 punti a disposizione.

"Differenze con gli scudetti alla Juve? Quando vinci è sempre bello. È normale dire che alla Juventus c'erano meno difficoltà con una squadra pronta e una proprietà presente da decenni, così che non abbiamo potuto avere qui. In 10 anni ci sono stati tre cambi di proprietà e 13 allenatori. Questo significa instabilità. L'obiettivo era creare stabilità, che è sinonimo di continuità, con Conte, Oriali e Ausilio. Non sempre chi più spende, più vince. Accanto al denaro deve esserci una grande competenza umana. In Italia l'esempio è l'Atalanta, che dimostra come si può competere a alti livelli senza spendere eccessivamente. Oggi è giusto e doveroso ridurre i costi: gli stipendi dei calciatori non sono supportabili da questo calcio. Così come l'area professionistica, che è da ridurre in Italia".

NUOVO PORTIERE -"Nuovo portiere da affiancare ad Handanovic? Lui è il nostro portiere e il nostro capitano, ma noi dobbiamo guardare avanti e quindi dobbiamo vedere l'Inter del futuro con investimenti mirati".

SUPERLEGA -"La Superlega è un progetto che nasce dall'apprensione dei proprietari dei 12 club perché il modello di calcio esistente non garantisce la sostenibilità. È nata con modalità e tempi un po' sbagliati, ma questo calcio va rivisto e rimodellato altrimenti si va verso il default".

SECONDA STELLA -"Sarebbe il massimo per tutti, rientra nella sfera di fascino romanticismo che io ho. Per la Champions c'è una grandissima competizione e non a caso le quattro in semifinali sono tra le prime sei ad avere il fatturato maggiore. Significa che il potere economico aiuta a vincere. Bisogna avere la capacità di valorizzare al massimo le risorse e creare una squadra competitiva".

ANCORA FUTURO CONTE -"Un piano B non c'è, c'è un piano A e spero tanto e sono convinto che Conte continui questo ciclo con noi, nonostante quello che si dica c'è un grande feeling tra lui e tutti noi, la società, la squadra e i tifosi. Sono ingredienti importanti per crescere e toglierci delle soddisfazioni".